IL RUOLO DEL GARANTE DEL MERITO NEI PROCESSI DECISIONALI DELLA P.A.

IL RUOLO DEL GARANTE DEL MERITO NEI PROCESSI DECISIONALI DELLA P.A.

L’articolo vuole premettere sinteticamente la normativa in materia di tutela e prevenzione dell’anticorruzione, ruolo dell’ANAC, possibili scenari e sviluppi di un ruolo aggiuntivo costituito dal Garante del Merito.

L’attuale quadro normativo risultante dalle modifiche apportate alla l. n. 241 del 1990 da parte della l. delega n. 190 del 2012 («Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione» – c.d. legge Severino) ha inciso profondamente sul senso rinnovato della cultura etica dell’agire della pubblica amministrazione.

Attraverso il d.lg. n. 33 del 2013 («Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni» e s.m.i.), il principio della trasparenza, come corollario del principio di buon andamento e di imparzialità della p.a. sancito dall’art. 97 cost., entra in pieno diritto nello scenario della vita della p.a. e diventa uno dei parametri di giudizio dell’attività della p.a. e ANAC diventa il suo braccio operativo.

Ulteriori strumenti di prevenzione della corruzione sono rappresentati da: la disciplina delle situazioni di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi dirigenziali, contenuta nel d.lg. n. 39 del 2013; l’obbligo generale di astensione contenuto nell’art. 6 bis della legge sul procedimento amministrativo (l. n. 241 del 1990), introdotto dalla citata l. n. 190 del 2012, in base al quale il
responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le misure previste a tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti, di cui è venuto a conoscenza in ragione del apporto di lavoro (c.d. whistleblowing).

Negli ultimi anni, il legislatore ha progressivamente implementato poteri e funzioni dell’ANAC, nata come organismo indipendente in materia di vigilanza e controllo in materia di appalti, verso gli atti e comportamenti della pubblica amministrazioni non in linea con i principi della trasparenza e anticorruzione (CIVIT), assegnandole un ruolo di coordinamento per l’attuazione delle misure di prevenzione e contrasto dell’illegalità e della corruzione da parte dei soggetti obbligati, con poteri di vigilanza e di controllo, ispettivi e di rimozione di comportamenti, nonché di attuazione del rispetto delle regole sulla trasparenza dell’attività amministrativa.

Sotto il profilo istituzionale, il Consiglio di Stato, nel parere del 14 settembre 2016, n. 1920, ha confermato la natura di autorità
indipendente dell’ANAC, affermando che la natura di autorità amministrativa indipendente è conferita all’ANAC in virtù della
funzione di garanzia da essa assolta e dei delicati interessi sottesi alla disciplina degli appalti pubblici, conformemente alle direttive comunitarie in materia.

ANAC è diventata il punto di riferimento delle Amministrazioni pubbliche, che ad essa si rivolgono per comporre in sede preventiva del contenzioso le potenziali controversie o situazioni anche solo sospettate di conflitto di interessi e scarsa trasparenza, al punto tale che recentemente ANAC è intervenuta con un comunicato per richiamare l’attenzione sul perimetro di intervento dell’ANAC ed evidenziare al contempo le tipologie di segnalazioni cui non possono far seguito attività di vigilanza o verifica, in quanto l’oggetto è estraneo alle competenze assegnate dalla legge all’Autorità.

In questo contesto sociale, sarebbe auspicabile l’intervento di un ‘Garante del merito’ nelle procedure amministrative che affianchi e collabori con ANAC, completandone il ruolo, introducendo il parametro del merito tra quelli di legalità, buon andamento e trasparenza che sono già in atto.

Una buona politica del merito, infatti, al pari di quelle già attuate, si inserirebbe nell’operazione generale di restyling dei principi di buon andamento ed imparzialità dell’azione amministrativa ex art. 97 cost. già attuata dal legislatore, ponendo anche il “fattore merito” sull’effettiva applicazione e sull’efficacia delle misure adottate dalle pubbliche amministrazioni in funzione anticorruzione e sul rispetto delle regole della trasparenza amministrativa.

Sarebbe certamente una bella vittoria per il mostro Movimento.
Di MARIA MICAELA LI VOLTI



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