ALLA RISCOPERTA DELLA POLITICA DEL NOI – 20 GIUGNO 2021
La politica è una componente essenziale del vivere civile. Ha ruolo primario di riequilibrio. Regge l’intero sistema organizzativo.
È politica ogni progetto culturale, fatto di idee e proiettato alla costruzione del bene comune, e, di necessità, alla crescita delle persone che vi aderiscono.
La Società sembra ormai irrimediabilmente affetta dall’ossessione di un eterno disaccordo politico. Ogni discussione sui problemi sociali sembra contaminata da un puntiglio manzoniano che si fa ostracismo alle soluzioni e finisce per acuire le difficoltà.
La stabilità può realizzarsi soltanto rimuovendo acredini e litigiosità, finte lotte d’affermazione di ideologie contrapposte, e creando spazi di reale condivisione delle esperienze. È essenziale recuperare la voglia del confronto e la disponibilità a offrire visioni e pensieri, con apertura alla messa in discussione delle proprie granitiche convinzioni.
La posizione su singole questioni e la scelta politica di ciascuno sono rette da una certa personale idea del mondo, ma sono anche condizionate dalla particolare attitudine alla relazione, dal vissuto individuale.
Per questo non è possibile approdare a un’impostazione politica diversa senza rivoluzionare il sostrato culturale della comunità. Soltanto questo può consentire di dare concretezza alle proposte e di evitare che il cambiamento resti una bella favola da raccontare.
Creare il ‘movimento culturale’ significa costruire un’azione concentrica e ramificata al tempo stesso. Mai autoreferenziale. Sempre rivolta al dialogo costruttivo tra cittadini e rappresentanti, per la riconquista della fiducia e il miglior rispetto dei doveri istituzionali.
Le storture dell’oggi rendono centrale una riflessione che dovrebbe risultare banale.
La politica dev’essere strumento di realizzazione della felicità. E invece strade dissestate, rifiuti selvaggiamente distribuiti per strade urbane e zone verdi, scarso decoro cittadino, disboscamenti incontrollati sporcano la bellezza del quotidiano. Il problema idrico ha origini lontane nel tempo, e, non soltanto resta insoluto, ma non si intravedono prospettive di miglioramento o recupero. Basti dire che la rete idrica fa ancora leva su opere realizzate dall’impero romano.
Si aggiunge un sistema Giustizia spesso affidato alla stampa, che si fa giudice ed esecutore della condanna. Che porta alla lacerazione, nella dignità personale e nella vita di relazione, l’esistenza di tanti che poi non possono più trovare sollievo neppure nelle decisioni favorevoli di assoluzioni che di solito arrivano a distanza di anni. Questa volta nel silenzio dei media.
Siamo a un punto di non ritorno.
In tutto questo, l’impresa più ardua è far attecchire la logica della solidarietà, la politica del Noi.
Ma Meritocrazia accetta questa sfida, e punta con coraggio al riequilibrio dei poteri e alla solidità della coesione sociale.
Investe nello studio, perché solo l’analisi lucida dei problemi consente di pensare una società diversa. Nella quale a vincere sia sempre la democrazia, che vuol dire giusta regolamentazione delle attività. Perché è la regola a essere alla base della democrazia, non la democrazia alla base della regola.
È una missione affascinante disegnare su un foglio bianco il mondo che si vorrebbe, e colorarlo dei colori della vera libertà.