IL CIRCOLO VIZIOSO DELL’ILLUSIONE – 15 OTTOBRE 2020

IL CIRCOLO VIZIOSO DELL’ILLUSIONE – 15 OTTOBRE 2020

L’inganno è svelato da tempo.
L’elementare strategia propagandistica di chi denuncia a gran voce il disagio sociale senza agenda o intenzione di programmazione e fare degenera in un populismo dilagante, dalle molteplici declinazioni.

Ma, fino a quando soccorso alle debolezze, equità e benessere collettivo resteranno affascinanti versi di una poesia senza prosa, non ci sarà spazio per la speranza ben riposta.

Affidato il potere alla vacuità dei proclami, il quadro sociale ne risulta deturpato. Nel paradosso, proprio nel momento di più imperante populocrazia, le esigenze dei cittadini trovano minore soddisfazione.

L’arido dato numerico riflette una verità deprimente. Nonostante alcuni tentativi di drogare i valori e anestetizzare i rilievi, il vero è che la disoccupazione sta superando la soglia del 10%, in tutto il mondo. La popolazione dei NEET, che copre il 20% della comunità, è composta da giovani non impegnati nello studio, in percorsi formativi o in attività lavorative, e compresi tra i 15 e i 24 anni, il periodo della vita più delicato e sensibile, di transizione all’età adulta. Inoccupati, disimpegnati, indisponibili, sfortunati cercatori d’opportunità, isolati volontari, tutti pessimisticamente destinati all’emarginazione sociale.

L’insofferenza giovanile macchia di violenza la cronaca quotidiana. E non solleva più clamore.
Rabbia e reazioni scomposte meritano riprovazione, ma meritano anche di essere indagate nelle ragioni più profonde. Senza limitare la risposta alla superficialità della contemplazione e della condanna moralista. Perché il male sia debellato.

Conoscere le difficoltà vuol dire saperne interiorizzare l’essenza e farsi portavoce di istanze che sono anche le proprie, punto di riferimento e catalizzatore delle energie, per tendere all’equità sociale.

La chiave sta nel saper cogliere le sfumature di colore e osservare il graduale mutamento delle stagioni. Soltanto la riscoperta della liquida forma della sofferenza consente penetrare con le idee il tessuto sociale e disegnare nuove prospettive.

Nella capacità di analisi e di precisione, la giustezza della soluzione.

La lusinga della propaganda politica, ormai non più circoscritta alla fase pre-elettorale ma costante del quotidiano, cattura, alimenta speranze destinate a restare tradite e, nella delusione, genera odio, sconforto e moto di ribellione nei confronti del potere costituito. Genera nuova debolezza. E nuova propensione alla fiducia in vuote promesse.

In un circolo vizioso che dal disagio riporta, ineluttabilmente, al disagio.

Meritocrazia vuole spezzare il cerchio. Posa la penna, impara a osservare e punta a riparare.
Per programmare. E attuare.
Per non limitarsi a fotografare, ma riconquistare il potere di tracciare i contorni e dipingere.
Per sciogliere le criticità, dar valore a chi merita e non può, dare ascolto a chi grida e non ha voce. Perché nessuno resti indietro. Perché nessuno sia solo nella battaglia.
Per riconsegnare le opportunità al futuro.
Per restituire priorità alle urgenze e centralità alla persona.
Per impiantare un nuovo approccio al sociale, da parte delle Istituzioni e da parte dei singoli. Fatto di impegno, rispetto e solidarietà.
Migliorando se stessi, per migliorare il mondo.



<p style="color:#fff; font-weight:normal; line-height:12px; margin-bottom:10px;">Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso consulta la nostra Privacy Policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.</p> Leggi la nostra cookie policy

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi