IL POTERE DELL’ALGORITMO E LA DISFATTA DELL’INTUIZIONE – 10 OTTOBRE 2021

IL POTERE DELL’ALGORITMO E LA DISFATTA DELL’INTUIZIONE – 10 OTTOBRE 2021

Nel mondo delle ambiguità dei rapporti umani, della mutevole gerarchia delle priorità e delle promesse non mantenute, l’ordine delle cose è tenuto da incontrollati algoritmi.
La realtà perde consistenza e lascia spazio al virtuale. Al cinema, in treno, in spiaggia, per strada, avvertiamo l’impellente necessità di guardare il display dei nostri cellulari, per diletto o lavoro. Avvertiamo meno il bisogno di guardarci intorno.

C’è chi da questo riesce a trarre grandi utilità. E un incommensurabile potere.

Il controllo del flusso informativo da parte dei gestori della Rete pilota opinione, gusti e sensibilità delle masse. Le tecniche di indicizzazione dei risultati da parte dei principali motori di ricerca orientano il pensiero, dando più evidenza non a quello che lo merita o che meglio risponde al bisogno di chi chiede, ma a quello che è più aderente alle strategie commerciali o politiche. Da ultimo, l’algoritmo di analisi PageRank assegna un peso numerico a ogni elemento di un insieme di documenti connessi per mezzo di link, con lo scopo di quantificarne l’importanza relativa. Non è difficile credere che, in un prossimo futuro, le app di navigazione siano portate a costruire i percorsi in base ad accordi commerciali conclusi con esercizi disseminati per la città.
Una nuova forma di intelligenza artificiale. Calibrata sempre su logiche di profitto.

E allora vale chiedersi che cosa sia davvero l’intelligenza.

Intelligenza è saper fissare l’obiettivo e tracciare il tragitto per la meta.
Invece l’impegno di tenere la rotta oggi è dismesso da tutti, giovani e meno giovani; sogni e progetti sono affidati ad altri, sono rimessi ai motori di ricerca, che annientano le abilità e annullano l’intuizione e l’orientamento.
E massificano.
Non c’è più differenza tra chi sa e chi non sa. L’informazione è alla portata di tutti. Siamo tutti intelligenti in via istantanea.

Ma la raccolta di notizie veloci ha poco a che fare con quella Cultura della quale ha bisogno la mente umana, da sviluppare attraverso la vera intelligenza.

Studio e approfondimento.

È ipocrita credere che il problema riguardi soltanto le nuove generazioni. Il problema è di tutti.
Anche della politica. In Rete si diventa suddito da re in pochi istanti. Gli esiti di un sondaggio possono portare alternativamente grande acclamazione o forte riprovazione al partito, o al leader. L’odio a facile contagio del mondo virtuale fa il resto.
La deriva dell’intelligenza politica ha portato ad affidare il Paese, nella gestione di un momento di massima difficoltà, a persone esterne alla politica. Con scarsa lungimiranza, negli ultimi anni non si è lavorato in sinergia per la composizione di una classe dirigente competitiva, pronta a gestire i problemi interni e capace di guadagnare credibilità a livello internazionale, di fare gioco di squadra fuori del territorio nazionale, dove maggioranza e opposizione non dovrebbero esistere. Non ha aiutato una stampa interessata ad alimentare gli attriti.

È questo il momento di scegliere se abdicare all’intelligenza, rimettendo il destino di ciascuno all’algoritmo, oppure agire per riprendere il controllo. Consapevoli che, per riconquistare la libertà dell’intuizione, serve il tempo dello studio e dell’approfondimento.

Le costruzioni più solide sono quelle realizzate con pazienza. Senza fretta, con sacrificio costante.



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