IL SACRIFICIO DEL RIVOLUZIONARIO – 30 MAGGIO 2021

IL SACRIFICIO DEL RIVOLUZIONARIO – 30 MAGGIO 2021

Capitalismo. Socialismo. Comunismo.
Modelli di pensiero apparentemente distanti. Sovrastrutture ideologiche costruite sullo stesso bisogno di coesione sociale e umanità.

«La tentazione di seguire le strade battute dell’interesse materiale, come leva propulsiva per uno sviluppo accelerato, è notevole. Si corre il pericolo che gli alberi impediscano di vedere il bosco. Rincorrendo l’illusione di realizzare il socialismo con l’aiuto delle armi spuntate che ci lascia in eredità il capitalismo (la merce come cellula economica, il profitto, l’interesse materiale individuale come leva, ecc.), si può imboccare un vicolo senza uscita. […] Per costruire il comunismo, contemporaneamente alla base materiale, bisogna creare l’uomo nuovo. Di qui la grande importanza di scegliere correttamente lo strumento per mobilitare le masse. Questo deve essere fondamentalmente di natura morale, pur senza trascurare un corretto utilizzo degli incentivi materiali, soprattutto di natura sociale». Questa la posizione di Che Guevara, raccontata nella lettera al giornalista Carlos Quijana, nelle prime settimane del 1965.

Il capitalismo, invece, ha sempre puntato sul mercato, sul produttivismo e sulle tecnologie, per un innalzamento del tenore di vita.

Posizioni opposte. Ma il benessere è obiettivo comune a ogni battaglia, fin da quando ci si spostava alla ricerca di nuove terre da conquistare, di nuove emozioni da vivere.

Combattere contro il capitalismo oggi vorrebbe dire combattere contro se stessi, perché ha portato a standard qualitativi di vita ai quali nessuno è disposto davvero a rinunciare.

E allora quello che serve davvero è trovare il punto di convergenza tra individualismo e umanesimo, per conciliare le tante anime della Società e costruire uno sviluppo fatto di sostenibilità.
Occorre puntare al miglioramento della qualità della vita a beneficio di tutti, perché soltanto la pari distribuzione delle opportunità può garantire coesione sociale, inclusione e pacifica convivenza. Sentimenti negativi d’odio, invidia e intolleranza sono alimentati dalle iniquità, sociali ed economiche.
A partire dal contesto familiare. La frustrazione degli adulti si ripercuote negativamente sull’attitudine dei bambini alla condivisione della felicità per i successi altrui e aiuta a sviluppare un insano senso di prevaricazione.
L’odio produce altro odio, in un ininterrotto circolo vizioso.

Da sempre, ogni tappa importante del percorso evolutivo delle Civiltà è stata segnata da una Rivoluzione, piccola o grande. Non di quelle fatte per strada, con le armi e la cattiveria, ma di quelle vissute nell’intimo della coscienza collettiva.

Nell’ambizione di una nuova Rivoluzione, Meritocrazia si propone di schiudere orizzonti nuovi e di promuovere un nuovo modo di essere.

Il sacrificio della conquista si vive nel quotidiano, nel tempo sottratto agli affetti e in quello sottratto a se stessi. Inevitabilmente, nel sacrificio del rivoluzionario resta travolto chi è vicino, ed è chiamato a condividere l’impegno.
Alla fine, però, si scopre che, nella corsa al cambiamento, i rapporti più saldi sono quelli dei compagni di viaggio, e che, fuori dalla missione, non c’è nulla di parimenti affascinante.

Rivoluzionario è chi non si volta dall’altra parte e fa la propria parte per consentire alla comunità di vestire panni differenti.



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