Un passo indietro

Un passo indietro

Sono passati pochi giorni dall’ultima direzione nazionale di Meritocrazia.
Si è svolta nella città di Matera. Un luogo incantevole ma noto per la sua marginalità geografica. Nonostante le difficoltà logistiche e di spostamento, sono state tantissime le persone che hanno scelto di unirsi a noi, da tutt’Italia. La Regione ha risposto mostrando tutto il suo calore e la sua capacità di accoglienza. Hanno partecipato anche il Governatore e il Sindaco di Matera.
La nostra dirigenza si è confrontata con professori universitari, rappresentanti delle Istituzioni e comuni cittadini che hanno voluto portare la propria personale esperienza.
Dall’emozione accumulata in quell’occasione, di intenso confronto e dialogo, riporto le riflessioni di oggi.

Mi viene da pensare a cosa sia la razionalità.
Le scelte più razionali hanno bisogno di tempo, perché si sedimentino le idee e si ponderino le conseguenze. È difficile che si assumano decisioni realmente razionali nel tempo della disinformazione, nel quale siamo convinti di essere liberi ma solo perché non conosciamo il vero significato del termine ‘libertà’. Ci siamo convinti che essere liberi sia poter dire quello che si vuole su un social o esprimere anarchicamente i propri pensieri, condividendoli con tutti.

La democrazia è un’altra cosa.

Questo fare non porta ad altro che a divisione e deleterio giustizialismo.
La dimensione virtuale dei rapporti mortifica i sentimenti, e allontana. Non consente di lavorare sulla coesione sociale, e quindi sull’equità, per un vero benessere, individuale e collettivo.
Assistiamo alla mercificazione dell’uomo. La persona è oggetto dal quale estrapolare bisogni e desideri, da tradurre in cose acquistabili e consumabili. La commercializzazione dell’essere.

«La tanta libertà equivale a una grande prigione», diceva uno studioso americano.
Non si è veramente liberi se manca la ‘cultura della libertà’, la capacità di guardare alle cose senza le lenti del proprio ego, o senza le lenti dell’utilitarismo economico.
In questi giorni, Elon Musk è stato in visita nel nostro Paese. Una grande figura imprenditoriale, l’uomo del momento. Con una visita a sorpresa non ha avuto difficoltà a farsi ricevere dalle alte cariche dello Stato. Non è così semplice, invece, dialogare con le Istituzioni per cittadini comuni che vogliano soltanto fare la propria parte, con fare costruttivo e propositivo.
Forse è che ha più visibilità chi guadagna di chi si impegna senza ambizione di ricchezza e fama.
Il lobbismo, che oggi è alla base di ogni decisione strategica, non porterà mai a un vero avanzamento sociale e a equilibri stabili. Diceva il Presidente Pertini che una società è tale se la libertà coincide con l’equilibrio sociale e se l’equilibrio sociale coincide con la libertà.

Noi continuiamo per la nostra strada.
Ed è bello vedere che in tanti, nell’imminenza delle festività natalizie, non si lascino scoraggiare dalle distanze e vogliano portare i colori di Meritocrazia in una cittadina del sud Italia.
Ed è bello anche riportare un così largo riscontro nell’apprezzamento degli ospiti esterni, che riconoscono che la politica vera è quella che parte dal basso.
Scegliamo la razionalità della riflessione, inventando, in giornate già piene, il tempo da dedicare al progetto, in reazione alla frenesia del virtuale e alla ricerca delle emozioni vere del mondo reale.
Per aggiungere un tassello in più alla Rivoluzione culturale della quale tanto abbiamo bisogno.



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