Individualità, non individualismo

Individualità, non individualismo

La scorsa settimana si è tenuta la direzione nazionale di Meritocrazia Italia, nella città di Vicenza.
Si è parlato di autonomia differenziata. È stato un momento importantissimo di confronto su un tema centrale. Soprattutto, però, è stata l’occasione per riabbracciarsi e tornare a guardarsi negli occhi dopo mesi di lavoro a distanza.
È difficile descrivere le emozioni accumulate.
Questa direzione nazionale è stata diversa dalle altre. Cresce il livello del dibattito e cresce anche la consapevolezza delle idee.
Il grande sacrificio di molti sta dando i frutti sperati, e questo riempie di orgoglio e di soddisfazione.

È fondamentale imparare a dialogare con gli altri, ma anche imparare a confrontarsi con se stessi, a riflettere nell’intimità della propria coscienza. Serve per valutare la correttezza del percorso seguito, per far ordine tra le proprie priorità e i propri interessi. Serve per conoscersi meglio e smistare i sentimenti, le sensazioni, per fare chiarezza sui dubbi e togliere il velo dalle proprie debolezze.
Abbiamo tutti diverse priorità. Lo vediamo dal modo in cui ciascuno organizza la propria giornata. Per qualcuno viene prima la famiglia, per altri prima il lavoro, o lo sport. Dipende dalla propria individualità, che però non deve mai farsi individualismo. Deve sempre restare spazio per la solidarietà.

Lo avevano compreso tanti autori, facendone lo sfondo di grandi opere.
Si pensi al Decamerone di Boccaccio, che racconta la vita vera, il contrasto tra le azioni e quello che accade nel segreto del proprio io interiore. L’opera arriva in un momento particolarmente buio per Firenze, nel periodo della peste nera, un male all’apparenza invincibile. Dieci ragazzi si ritrovano in solitudine su una collina e, dall’incontro dei pensieri, nasce qualcosa di meraviglioso, l’humana litterae, la capacità di confrontarsi, anche per fuggire a quella realtà che non va, che non rende felici. Con pensieri semplici. Ogni giorno un nuovo re, scelto dai giovani. L’unico che non ha diritto a ricoprire la carica è il più giovane, che parlerà sempre per ultimo. Ma parlerà.

Mi viene in mente, perché è un po’ quello che succede anche a noi.
Quando tutto va male, quando il mondo sembra ormai alla deriva, il reale vinto dal virtuale, noi scegliamo di vederci, per rinsaldare l’unione, che è sempre maggiore forza.
I due giorni a Vicenza sono stati faticosi. Un dibattito senza pause. Ma eravamo tutti motivati dalla voglia di costruire, e forte era il piacere di farlo insieme. Volevamo raccontarci, tutti, dal più anziano al più giovane.
Torna il concetto di ‘teotl’, proprio della religione azteca, che indicava Dio, o un Santo, o un demone. Un concetto tanto centrale quanto indefinito. Non tutto può avere una definizione certa. Se le cose non vanno come si vorrebbe, non c’è necessariamente un solo responsabile, al quale dare un nome e un cognome. La responsabilità è di tutti.
La responsabilità è soprattutto di coloro che, presi dal proprio io, non comprendono quali siano le vere priorità e si danno agli altri soltanto se ne possono ricavare in cambio una utilità immediata. Non ci si accorge che dare una parte del proprio tempo all’altro vuol dire investire in un futuro migliore per tutti.
Siamo convinti che, con la nostra direzione nazionale, abbiamo davvero dato un contributo, piccolo o grande non importa, al benessere del Paese, promuovendo una formula di autonomia differenziata che non porti irragionevoli disparità tra i territori o secessioni, che non porti maggiore impoverimento per chi è già in debolezza, ma dia valore alla competenza degli amministratori.
Questo impegno non giova a Meritocrazia Italia, ma al Paese intero.

In un nuovo Decamerone, dall’alto della collina, guardiamo il pericolo di una peste nera fatta di indifferenza e individualismo, e proviamo a far splendere una luce diversa.
Questa domenica non posso che ringraziare i tantissimi che hanno raggiunto Vicenza e il comitato organizzativo. Anche grazie a loro, l’incontro è stato un successo e ha dato al Movimento una rinnovata personalità, più matura e consapevole.



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