L’arte della responsabilità

L’arte della responsabilità

La scorsa settimana si è tenuta la Direzione nazionale con la quale si è dato avvio all’organizzazione del quinto Congresso nazionale di Meritocrazia Italia.
La dirigenza si è incontrata in Emilia Romagna, un territorio messo duramente alla prova dalla recente alluvione. Le difficoltà incontrate per raggiungere Rimini e la sofferenza che ancora era possibile percepire hanno dato la misura di quanto ci sia da fare per risollevare le sorti del Paese.

Essere italiani oggi è difficile.

Siamo in piena crisi democratica. Cresce il disagio e cresce il malcontento nei confronti delle Istituzioni, di questo o quel partito, della politica tutta. Ma la politica ha bisogno di supporto. Serve il contributo di ciascuno di noi; dobbiamo ritrovare consapevolezza e unire le forze per il bene comune.
La vera ‘arte contemporanea’ è proprio nel saper essere veri cittadini, nel saper essere diversi e rivoluzionare il contesto sociale.

È paradossale che un Paese che nella Storia ha saputo farsi crogiolo di culture diverse, primo promotore di progresso e civiltà, oggi si arrenda alla deriva valoriale e dimentichi il genio che lo ha reso noto nel mondo.
Siamo sempre noi. Possiamo ancora fare la differenza, pur nella fragilità economica del momento. Bisogna solo tornare a credere nel potere della coesione e dell’impegno costante, che consentono di superare le prove più ardue.
Disastri ambientali, povertà, crisi energetica, inoccupazione, criminalità, fatti di discriminazione, tra le altre cose, scoraggiano. Neppure le prospettive offerte dal PNRR ridanno speranza; l’impressione è che sia solo una corsa alla spesa, senza vera progettualità. Noi però continuiamo a crederci. Anche per questa determinazione Meritocrazia è differente. Lo conferma chi si lascia incuriosire dal nostro fare propositivo e dal fermento operoso dei nostri gruppi. Non ci basta invocare un cambio di rotta; noi vogliamo davvero fare la nostra parte, riprendere le redini della nostra felicità.
Non è stato facile, con i segni lasciati dalla calamità, spostasi verso Rimini. Ma lo abbiamo fatto in ottanta. Senza lasciarci demoralizzare, con determinazione. Perché forte è il desiderio di contribuire alla ricostruzione.

Passione e costanza. Non serve null’altro. Nessuna magia più grande.

La vera ‘arte contemporanea’ è nel superamento degli slogan, della corsa al consenso elettorale, dei tanti limiti personali e ambizioni individuali, del solito fare approssimativo e di continua emergenza. Sta nel restituire priorità a obiettivi spesso messi da parte e nel saper puntare su formazione e ricerca come volano per il recupero culturale, come punto di partenza per la realizzazione di una struttura solida.

Le persone hanno bisogno di incontrarsi, di ritrovarsi, e per questo non servono grandi opere infrastrutturali, ma occorre imparare a stare bene insieme. Nel mondo reale, non da dietro il display di un cellulare. Perché la crisi più grande della modernità è quella del dialogo.
Le battaglie individuali sono inutile dispendio di energie. Dividono senza prospettive. L’unica battaglia che merita di essere combattuta è invece quella che vede la collettività coesa attorno al proposito del benessere condiviso.
Ogni cittadino va coinvolto nella vita politica quotidiana, della quale deve poter essere protagonista. La politica del “solo io” o del “migliore” ha fallito. E continua a fallire tutti i giorni.

Sanità, trattamento dei rifiuti, gestione delle piattaforme di condivisione social. Sono solo alcuni degli ambiti di interesse comune nei quali Meritocrazia ha voluto dire la sua, mettendo a disposizione delle Istituzioni le proprie idee.
Perché è con le idee che si cambia il mondo.
Questo lo comprendono quanti scelgono di non arrendersi alle prime difficoltà e affidano al proprio senso di responsabilità la scelta tra un momento di riposo o divertimento e l’altruismo.

Meritocrazia Italia porterà al quinto Congresso nazionale questo messaggio, insieme a tutta l’energia e tutta la passione con le quali ha operato finora.



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