NESSUNA PAURA IN UN MONDO SENZA CONFINI – 6 MARZO 2022

NESSUNA PAURA IN UN MONDO SENZA CONFINI – 6 MARZO 2022

Sul sentiero lastricato da desiderio di libertà e negata giustizia, si finisce sempre per incappare nelle insidie dell’avidità dell’Uomo, incapace di donarsi agli altri, e delle lusinghe dell’individualismo.

La questione merita di essere studiata anche sotto il profilo politico. Vale chiedersi perché sia così facile che attecchiscano atteggiamenti divisivi e la tendenza a distruggere sia sempre più forte della disponibilità a costruire.

Oggi le prerogative territoriali sono un pretesto per affermare il proprio potere, e dare espressione a una brama di prevaricazione che si riversa su cittadini che non hanno alcuna responsabilità, dimenticati nei loro diritti fondamentali.
Il discorso non riguarda soltanto realtà ingombranti come la guerra. La guerra è l’esasperazione della finta fratellanza e della voglia di affermazione del proprio pensiero su quello altrui. La guerra segue e amplifica logiche distorte che sono alla base di tutti rapporti sociali, familiari, professionali o politici. Capita spesso di calpestare l’altro pur di affermare la propria posizione.
Fa parte dell’animo umano. La natura dell’Uomo non può cambiare radicalmente e d’improvviso, ma è possibile intervenire sul piano culturale per far capire che si possono realizzare le proprie ambizioni anche facendo del bene e preoccupandosi per l’altro, cogliendo il valore delle diversità.

Un esempio. Non sempre i figli riescono a comprendere il peso del sacrificio fatto da tanti genitori per assicurare un tenore di vita dignitoso alla propria famiglia e vivono in un mondo di agi, inconsapevoli della propria fortuna. Ma non mancano le invidie, che non nascono in chi ha poco verso chi ha tanto, ma appartengono soprattutto a chi ha tanto, e vorrebbe ancora di più. Perché non è comune la capacità di accontentarsi, che può rappresentare invece un importante punto di forza.

L’uomo in grado di cogliere il valore delle piccole cose vince anche nella sconfitta.

Oggi si punta sempre in alto. È un presente di sognatori, che puntano alla felicità facile. A quella felicità che si raggiunge senza impegno o sacrificio. Si punta alla ricchezza e alla notorietà per le scorciatoie del virtuale.
La vita è importante in quanto tale, così com’è, fatta di vittorie e di sconfitte. Le sconfitte non indeboliscono, ma rendono più forti. Aspirando a vivere una vita fatta di solo successi, si alimentano le stesse fragilità e debolezze che portano alle guerre, piccole o grandi che siano.

Non è Civiltà quella che lascia vincere la sete di potere. Non è umanità.
Chi genera o provoca conflitti, di ogni specie e in ogni ambito, è sempre nel torto.

Bisogna tornare alla semplicità dei sentimenti. Bisogna tornare a insegnare la ricchezza che è nelle piccole cose. Bisogna tornare a insegnare l’essenziale.
Da noi parta il miglior esempio di solidarietà. Affinché il messaggio giunga a chi ha il potere delle decisioni.
Però occorre crederci e avere fiducia nella possibilità di creare un mondo in cui l’Uomo non odi l’Uomo e il potere non si guardi allo specchio, ma punti ambiziosamente all’equità sociale.
Un mondo senza barriere, senza confini. E senza paure.



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