STABILITA’, EQUILIBRIO E CAPACITA’ DI PROSPETTIVA – 28 giugno 2020

STABILITA’, EQUILIBRIO E CAPACITA’ DI PROSPETTIVA – 28 giugno 2020

La scorsa settimana si è tenuto il periodico evento nazionale di Meritocrazia Italia, questa volta dedicato a ‘La Pubblica amministrazione e il Merito di semplificare’. In prossimità della discussione del decreto Liquidità da parte del Consiglio dei Ministri, il Movimento ha voluto dare il suo contributo alla riflessione, fornendo spunti interessanti per la costruzione di un Paese nuovo e migliore.

Ogni iniziativa del Movimento è segnale di allontanamento dal populismo reazionario e da quello mediatico tanto caldeggiato negli ultimi anni.

Le tecniche di raccolta di consenso democratico sono cambiate nel tempo, adeguandosi al mutato contesto sociale, economico e politico e diversificandosi in relazione all’avanzamento tecnologico dei mezzi di comunicazione.

Agli inizi degli anni ’90, l’impegno televisivo consentiva di raggiungere facilmente le masse. Slogan accattivanti consegnavano l’illusione di una presta ripresa economica e della possibilità che un uomo di successo potesse, da solo, essere capace di rendere di successo l’intero Paese.

La maggiore accessibilità della Rete ha amplificato il potere di interferenza sulla determinazione volitiva dei cittadini. I social network si sono rivelati da subito uno strumento potentissimo di seduzione.

È anche vero, però, che le utilità dello strumento si accompagnano a una maggiore responsabilità nelle dichiarazioni. La Rete non perdona nella memoria e mette a nudo le contraddizioni.

Accade sempre più frequentemente che gruppi politici e singoli siano chiamati a rispondere di passate dichiarazioni per essere caduti nello stesso errore degli avversari che contestavano.

Quale che sia l’accezione di riferimento, il populismo fa sintesi di disagio popolare, rabbia diffusa verso persone e azioni, desiderio di superamento delle storture del corrente vivere civile, rifiuto delle logiche dei partiti tradizionali.

Eppure le promesse di valorizzazione del ruolo del Popolo nell’azione politica sono destinate a restare vuoti proclami se non fondate su conoscenza della realtà, lungimiranza e idee di soluzione. L’obiettivo del miglioramento della qualità della vita di tutti non può essere affidato alla propaganda e alla contestazione. Serve un piano di intervento mirato. Servono certezze costruite sull’impegno dello studio.

Ogni soluzione deve essere pensata con capacità di prospettiva, perché le sorti del Paese non possono cambiare vivendo alla giornata e ragionando su singoli problemi.

Il Popolo non è soltanto disagio e lotta all’illegalità. I singoli devono essere supportati nell’accesso alle opportunità e al ruolo che hanno scelto di vivere nel contesto sociale, perché il concetto di Popolo sottende, anzitutto, quello di socialità.

Ma non è vero supporto quello costruito su logiche di mero assistenzialismo. Non garantisce un’esistenza libera e dignitosa e non crea equità sociale concedere la cassa integrazione per sole quattro settimane o riconoscere il diritto a un reddito di cittadinanza (per di più) di ammontare irrisorio.

Per dare sostegno al Popolo occorre dar sostanza all’idea di società che si vuole realizzare. E riconquistare quell’equità sociale che riavvicina classi economiche molto distanti tra loro.

L’assistenzialismo non serve. È essenziale programmare stabilità, con cura per il particolare di ogni esigenza, delle diverse sensibilità.

Tra le altre cose e soltanto per fare un esempio, è impellente stabilire un tetto massimo dei prezzi applicabili, per evitare che raggiungano livelli tali da precludere l’accesso ai beni essenziali alle fasce della popolazione economicamente più deboli. Il libero mercato avrebbe dovuto portare a un livellamento verso il basso dei costi, ma, a conti fatti, ha soltanto consentito alle imprese di maggiori dimensioni di ripartirsi gli ambiti territoriali di interesse, facendo cartello sui prezzi praticati. Con un inevitabile effetto domino sul costo della vita di tutti e, da qui, sulla capacità dello Stato di assicurare stipendi adeguati. Così si crea l’antistato.

Meritocrazia Italia si propone di fornire soluzioni con vocazione di stabilità e durata.

La natura insegna che la vita è generata dalla combinazione di componenti apparentemente antitetiche. Allo stesso modo, anche il disagio sociale e posizioni di interesse fortemente contrapposte possono convergere verso situazioni di massimo riequlibrio, a beneficio di tutti.

Un futuro migliore può raggiungersi soltanto percorrendo la strada dell’altruismo.



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