Tutti protagonisti, nessun personaggio secondario
Non si ci si accorge, alle volte, dell’importanza di alcune azioni o del valore di certi gesti.
Così è sottovalutato l’impegno di chi dedica le proprie energie in un progetto condiviso come quello di Meritocrazia Italia, rivolto all’obiettivo ambizioso di realizzare una società migliore, per tutti. Ma questo accade perché il percorso è lungo, e chi si unisce in corsa non ha la visione d’insieme e spesso si ferma a guardare soltanto quello che accade in quel particolare momento.
Guidare un gruppo così ampio e così variegato non è semplice. Non è semplice riuscire a far sentire tutti protagonisti, parti fondamentali di uno stesso progetto.
Leadership e progetto devono crescere insieme: quanto più il progetto diventa grande, tanta maggiore forza serve per conservare la rotta.
Nessun leader basta a se stesso. Nessun risultato senza squadra, e soprattutto senza squadra consapevole della complessità del gioco, e ambiziosa.
È già descritta nell’Odissea la centralità della capacità di gestire fasi positive e negative, di affrontare ogni problema trovando una soluzione adeguata. Ma, per questo, serve creare sinergie, e valorizzare le tante diverse sensibilità e far comprendere che le individualità vanno esaltate, ma anche messe al servizio dei propositi comuni.
In una squadra vera, ciascuno deve essere messo nella condizione di ricavare una propria leadership, di farsi guida per gli altri e riportare la concentrazione sugli intenti condivisi, con tenacia, senza mai cedere alla tentazione di arrendersi.
L’ostacolo più alto da superare sono la sfiducia e la disillusione. E capita spesso di incontrare persone che da principio si lasciano affascinare, ma che poi sollevano polemiche su presunti errori di alcuni, su cose dette e non dette, o sulle stesse regole del gioco. Hegel e Machiavelli, ciascuno nel suo, con ragione riferivano dell’importanza dei mezzi ai fini.
Il rispetto delle regole è fondamentale.
Come è fondamentale saper apprezzare lo sforzo fatto per dare il proprio contributo, e l’umiltà di chi si mette da parte, da un passo indietro per dare visibilità agli altri.
Il vero leader è colui che dà qualcosa agli altri, alimentando con il proprio entusiasmo quello del gruppo, e dando così punti di riferimento certi. È chi è capace di passione, costanza, responsabilità.
Diceva Pertini che ci può essere civiltà solo dove c’è equilibrio sociale, e non ci può essere equilibrio sociale se non c’è comunità. Questo fa capire quanto fondamentale sia il ruolo della cittadinanza attiva, e quanto importante sia il ruolo di chi la promuove, con le opere.
Non diamo per scontata, soprattutto oggi, nel tempo della rivendicazione dei diritti e della scordanza dei doveri, l’eccezionalità di un progetto come quello di Meritocrazia Italia, che crede nella possibilità di realizzare un futuro diverso grazie all’unione.
Se ciascuno fa uno sforzo per farsi leader nella stessa comunità, alla fine sarà la comunità stessa a conquistare la leadership. E forse riconquisterà la fiducia anche nelle Istituzioni, perché smetterà di sentirsi messa in disparte, e poco rappresentata.
Rendiamoci punti di riferimento. In questo è la vera rivoluzione sociale, quella che sostituisce la sana cooperazione all’odio, l’unione all’isolamento.