UNA SCHIAVITÙ MASCHERATA DA LIBERTÀ – 31 GENNAIO 2021

UNA SCHIAVITÙ MASCHERATA DA LIBERTÀ – 31 GENNAIO 2021

Se, in passato, mai nessuno fosse riuscito a trovare il tempo per la solidarietà e il bene comune e il coraggio della lotta per l’eguaglianza e le pari opportunità, il quadro sociale oggi sarebbe diverso. Certamente odio e intolleranza avrebbero avuto il sopravvento sui migliori sentimenti di inclusione e fratellanza.

Si tramandano storie di sacrificio e di conquista. Storie di Rivoluzione.

La sconfitta della schiavitù, nella sua forma più arcaica e brutale, ha concesso la soddisfazione del riscatto alle generazioni successive. Al prezzo del dolore di chi ha saputo combattere l’ingiustizia delle privazioni sociali.

Negli Stati Uniti, sono tante le misure attuate di ‘riparazione per la schiavitù’, per sanare, con non scusabile ritardo sulla storia, i danni causati alle comunità afroamericane in termini di discriminazioni, emarginazione e violenze. Un trauma transgenerazionale difficile da ripagare.

Ma proprio quando il valore della libertà sembra universalmente riconosciuto, episodi di brutale prevaricazione ricordano che l’umanità perduta non è ancora stata ritrovata.

Vite spente per mano dell’indifferenza collettiva e della repulsione verso il diverso da sé, della cultura distorta del decadimento dei valori. George Floyd è soltanto una delle tante vittime di anacronistici rigurgiti di inciviltà. La barbarie del singolo è il sintomo di sistema sociale malato e di una deriva culturale da far rientrare.

Altrove, in India, la stratificazione sociale su base ereditaria è rimasta istituzionalizzata fino a un passato molto prossimo, fino al 1947. Pur dopo l’abolizione, la discriminazione per casta resta una realtà, specie nelle aree rurali del Paese (suggestivo il dettaglio reso da Isabel Wilkerson nel romanzo Caste: the Origins of our Discontents).

Cambia lo scenario. Resta la mortificazione dell’impari distribuzione delle opportunità.

Eppure qualcosa si muove.

Kamala Harris è appena stata nominata vice Presidente degli Stati Uniti. La sua esperienza fonde due diverse tradizioni culturali. D’origine indo-americana la madre, appartenente a una classe agiata. Di radici giamaicane del padre, di bassa estrazione sociale. Il successo anche professionale di Kamala Harris è l’esempio della rivalsa sulle discriminazioni e sul pregiudizio.

E allora vale chiedersi se la minaccia della schiavitù sia davvero scongiurata per sempre. Se finalmente bianco e nero, ricco e povero, uomo e donna avranno per sempre pieno riconoscimento di pari dignità.

L’abolizione della schiavitù rientra anche a chiare lettere nella Carta costituzionale di alcuni Paesi.

Sarebbe un errore adagiarsi sulle vittorie del passato, che insegnano ma non bastano. La libertà è conquista continua. Il formale riconoscimento dei diritti fondamentali non è sufficiente ad assicurare effettività. Il testimone dell’impegno per l’indipendenza e l’autonomia passa di generazione in generazione.

La schiavitù torna a riproporsi in forme più subdole, abilmente mascherata da libertà, nascosta in un giustizialismo intriso di moralismo. A beneficio di pochi, per la concentrazione del potere e la soddisfazione di interessi individuali, a detrimento dei bisogni dei più. L’opacità informativa distrae dalla verità e preclude la partecipazione consapevole. E la democrazia resta promessa non mantenuta.

L’indifferenza del singolo porta al dramma di molti.
Da qui la dannazione riservata da Dante Alighieri a chi «vive per interesse senza scegliere mai, adeguandosi al facile più che al giusto», a coloro che «che mai non fur vivi», anime indegne delle pene dell’inferno e delle gioie del Paradiso.

Meritocrazia Italia è impegno sociale. Per l’operosa difesa della libertà e contro le lusinghe dell’ignavia, prende il testimone, sceglie di non voltarsi dall’altra parte e gode della soddisfazione del sacrificio, per il benessere del presente e del futuro, l’affermazione della verità e la rivalsa della libertà.
La vita è un bene troppo prezioso per non prendersene cura nel modo giusto.

La lotta per la libertà non sia un costo da sostenere, ma un investimento per la Felicità, propria e altrui.



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