‘Agenda Sud’: contro la dispersione scolastica, Meritocrazia propone una Scuola diversa

‘Agenda Sud’: contro la dispersione scolastica, Meritocrazia propone una Scuola diversa

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha presentato “Agenda Sud”, ambizioso progetto, articolato in 10 punti, che si pone come obiettivo la riduzione della dispersione scolastica e del gap formativo tra Mezzogiorno e resto d’Italia.

L’intervento è più che opportuno.
I dati raccolti in relazione alla dispersione scolastica sono impietosi: la percentuale di popolazione giovanile che abbandona gli studi prima del conseguimento del diploma è pari al 12,7%, con picchi del 21% in alcune Regioni, a cui bisogna aggiungere un ulteriore 9,7% di popolazione giovanile che, pur avendo conseguito un diploma, versa in una condizione di dispersione “implicita”, cioè non gode delle competenze minime necessarie per entrare nel mondo del lavoro o dell’Università.

Questo vuol dire che la riduzione della dispersione scolastica non passa soltanto per il conseguimento di un diploma, ma anche e soprattutto da una scuola differente, più vicina agli studenti, più moderna, in grado di trasmettere conoscenze e competenze e di far emergere le qualità di ciascuno.
Il progetto “Agenda Sud” muove proprio in questa direzione, prevedendo, tra l’altro, una maggiore diffusione del tempo pieno e un maggiore coinvolgimento degli studenti, che diventano il vero centro di interesse, destinatari di percorsi educativi e formativi personalizzati e aderenti alle particolari esigenze.

Meritocrazia Italia accoglie con favore ogni progetto attento alla formazione dei giovani, ma crede fermamente anche nella necessità di costruire una Scuola diversa, più aperta e inclusiva, che sia in grado di favorire lo sviluppo di tutte le intelligenze, anche di quelle dei soggetti socialmente più svantaggiati, creando percorsi individualizzati che possano garantire una crescita armonica con la realtà sociale circostante.
Pertanto, ritiene che la riduzione della dispersione scolastica debba necessariamente passare anche per
– un rinnovamento dei programmi ministeriali (come già puntualmente indicato nel Progetto Italia fin dal 2020), che possa essere maggiormente aderente alle esigenze di una realtà da ultimo fortemente modificata, anche mediante l’introduzione di attività extracurricolari, che favoriscano lo sviluppo di maggior consapevolezza e spirito critico;
– un miglioramento dell’attività di insegnamento, in particolar modo con riferimento alla motivazione e preparazione dei docenti, la cui attività non deve essere orientata a esaurire il programma previsto a fine d’anno, ma alla valorizzazione delle po-tenzialità dei ragazzi;
– l’introduzione di sistemi di orientamento scolastico e professionale, che facciano della Scuola un vero ponte con il mondo del lavoro e/o universitario e che permettano ai giovani di individuare il percorso pertinente alle proprie capacità.

Stop war.



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