Alla base della crisi idrica, la mancanza di una Cultura del rispetto

Alla base della crisi idrica, la mancanza di una Cultura del rispetto

A fronte della drammatica crisi idrica, Meritocrazia Italia ha già in più occasioni invocato maggiore attenzione da parte di una politica concentrata sull’emergenza e poco incline alla pianificazione. Ha chiesto interventi infrastrutturali e condiviso proposte per il contenimento degli sprechi e la promozione di condotte virtuose, sollecitando maggiori investimenti anche nel settore della ricerca e dell’innovazione tecnologica.

Di là dalle diverse ragioni che hanno portato il fenomeno a degenerare e il problema ad assumere la portata che ha oggi, a monte c’è per certo un limite di carattere culturale e una ridotta educazione al rispetto, da parte dei singoli cittadini e, quindi, delle Istituzioni.

Per questo, a fini di contrasto e prevenzione, è di capitale importanza far comprendere il valore delle risorse fondamentali a disposizione. È necessario stimolare progetti orientati alla diffusione di questo tipo di cultura e attività di studio e di ricerca nei diversi ambiti interessati (tecnico-progettuale, idrogeologico, sanitario, ecc.), nonché la strutturazione di percorsi di studio mirati alla qualificazione di specifiche professionalità o competenze sia nella formazione secondaria, che post secondaria.
A livello scolastico, la valorizzazione delle risorse idriche passa anche attraverso aspetti ludico-ricreativi, estetici e museali e dovrebbe essere valutata anche nel quadro di una maggiore apertura delle scuole ai contesti urbani e territoriali ove esse operano.

L’educazione alla razionale utilizzazione delle risorse naturali dovrebbe porsi come tassello di un’opera più complessa volta anche al superamento delle evidenti iniquità, a livello territoriale, nella distribuzione dei servizi di erogazione dell’acqua, del c.d. Water Service Divide, e di maggiore impegno nel recupero del valore etico nella regolamentazione di rifiuti e acque.
Per questo, la predisposizione di nuovi percorsi formativi dovrebbe riguardare anche la politica, per la preparazione di una classe dirigente virtuosa e attenta ai bisogni insopprimibili dell’Uomo.

In questa direzione, Meritocrazia Italia reputa necessario, tra l’altro:
introdurre e potenziare lo studio di argomenti relativi alla valorizzazione e tutela delle risorse idriche nei programmi didattici di tutti gli ordini e gradi di istruzione (specialmente infanzia e primaria), anche con la progettazione di attività esperienziali e laboratoriali specifiche;
– rivedere e potenziare i percorsi formativi del settore ‘chimica, materiali e biotecnologie’, con particolare riferimento all’articolazione ‘biotecnologie ambientali’, dando maggiore spazio alla tutela e valorizzazione delle risorse idriche, implementando le adeguate e specifiche dotazioni laboratoriali;
– attivare percorsi di studio, anche nell’ambito della formazione Tecnica Superiore (ITS), per formare professionisti che possano operare nell’ambito della tutela, sicurezza e valorizzazione delle risorse idriche nei vari ambiti (tecnico-progettuale, idrogeologico, medico-sanitario, formativo);
– progettare e implementare un piano di valorizzazione delle risorse idriche nell’edilizia scolastica, non solo a livello di sicurezza impiantistica, ma anche da un punto di vista didattico e ludico-ricreativo. Possibili e importanti applicazioni possono trovarsi in ambito sportivo (piscine), di miglioramento estetico (fontane e giochi d’acqua), laboratoriale (principalmente in istituti tecnici dei settori ‘Chimica, materiali e biotecnologie’ e ‘Costruzioni, ambiente e territorio’) e delle aziende agrarie, nonché della realizzazione di orti didattici per i gradi inferiori di istruzione; il tutto in una cornice di maggiore apertura delle scuole al contesto urbano, territoriale e sociale.

Stop war.



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