ATTIVITÀ MOTORIA E BENESSERE: IL BILANCIO DEGLI ENTI LOCALI

ATTIVITÀ MOTORIA E BENESSERE: IL BILANCIO DEGLI ENTI LOCALI

Le difficoltà imposte dalla situazione emergenziale da coronavirus alimenta riflessioni sull’importanza del fenomeno sportivo e sul ruolo che dovrebbe essere riconosciuto a enti pubblici e privati operanti nel settore.

Tra le tante misure straordinarie assunte dal Governo e dagli Enti locali che hanno limitato, in maniera estremamente consistente, i diritti e le libertà fondamentali di cittadini, lavoratori ed imprese, si segnalano i Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri e l’Ordinanza del Ministro per la Salute con i quali è stato comunque consentito (seppure con alcune consistenti limitazioni) l’esercizio del diritto allo sport, ovvero allo svolgimento di attività motoria all’aperto.
Il diritto a svolgere attività fisica è, infatti, non soltanto elemento fondamentale per l’espressione della personalità, sia come singolo che nelle formazioni sociali, ma soprattutto strumento utile di prevenzione e miglioramento della salute psico-fisica, individuale e collettiva.

Quanto verificatosi in periodo di lockdown sembra confermare il fatto che un diritto allo sport debba trovare tutela e una garanzia sostanziale, essendo corollario evidente del diritto alla salute, come diritto all’integrità psico fisica e alla sana espressione di sé.

Per favorire e stimolare la corretta abitudine a praticare sport, è essenziale la diffusione di strutture e iniziative sul territorio.

Secondo i dati Istat, nel 2018 il 25,7% delle persone al di sopra dei 3 anni di età ha praticato sport in modo continuativo. Il dato è cresciuto ampiamente rispetto al passato, se si considera che nel 1995 la percentuale di sportivi corrispondeva al 15,9% della popolazione.

Tuttavia, non tutte le aree del Paese si sono mostrate virtuose nella stessa misura. Le regioni meridionali registrano minore attitudine allo sport rispetto alla media nazionale.

Le Regioni del Nord presentano livelli superiori alla media. Il Trentino è la regione con la più alta percentuale di persone che praticano sport (39,1%), seguita da Lombardia (30,4%), Veneto (30,2%) e Friuli (30%).

Le Regioni del Sud registrano livelli ampiamente inferiori: 21,9% in Puglia, 18,1% in Sicilia, 17,2% in Calabria. All’ultimo posto la Campania, con solo il 17%. [Fonte: elaborazione OpenPolis su dati Istat].

La possibilità di fare attività fisica dipende da molti fattori tra cui, in grande misura, la diffusione di apposite strutture sul territorio. Il servizio che può essere organizzato e promosso da diversi attori, dai privati alla p.a.

In particolare, con riguardo al ruolo dell’amministrazione pubblica, lo Stato ha il compito di stabilire alcuni principi fondamentali, come l’utilizzo da parte dei cittadini delle strutture di proprietà degli enti pubblici. Alle Regioni, invece, spetta la regolamentazione di dettaglio, attraverso la quale vengono messi in atto i principi stabiliti dallo Stato. Infine, i Comuni si occupano di gestire in modo diretto le procedure amministrative e burocratiche per la realizzazione degli impianti sportivi sul territorio.

Dal punto di vista delle risorse investite a livello centrale, assme centralità il c.d. ‘Fondo sport e periferie’. Istituito nel 2015 e destinato al Coni, ha lo scopo di finanziare la realizzazione o la ristrutturazione di impianti sportivi nelle aree periferiche e svantaggiate del paese.

Per quanto riguarda, invece, gli enti territoriali, Regioni, Province e Comuni possono riservare parte dei loro bilanci alla spesa per ‘sport e tempo libero’. Questa voce comprende varie attività: dall’erogazione di contributi ad enti e società sportive, all’organizzazione di manifestazioni amatoriali. Sono inoltre incluse le spese per impianti e infrastrutture destinate alle attività sportive e per la formazione professionale degli operatori.

Considerando l’importante ruolo dei Comuni, specialmente per quanto riguarda la gestione delle strutture e l’organizzazione di iniziative sul territorio, vale dare uno sguardo ai livelli di spesa delle città più popolose d’Italia in tale ambito.
Tra le città più popolose, Trieste è quella che spende di più per lo sport e il tempo libero [Fonte: OpenBilanci – consuntivi 2017].

Lo stesso studio riscontra un investimento pro capite molto basso da parte dei comuni campani.
Secondo quanto emerso dal confronto tra le situazioni dei capoluoghi di provincia, Salerno è sicuramente la più virtuosa; segue Avellino, anche se l’investimento pro capite resta molto esiguo comparato con le altre città oggetto dello studio. Purtroppo, la carenza infrastrutturale ha un significativo impatto sociale e sulla collettività. Molti giovani sportivi sono costretti a trasferirsi in altre Regioni che vantano strutture più all’avanguardia.

Superata l’emergenza, grazie al pacchetto sport sono stati sbloccati 100 milioni di euro all’anno per gli enti locali, da destinare, nell’ambito del patto di stabilità verticale, alla valorizzazione dell’impiantistica sportiva: una misura di grandissima importanza che, aggiungendosi agli oltre 200 milioni stanziati per il fondo sport e periferie e alle altre misure volte a favorire l’ammodernamento del patrimonio impiantistico del nostro Paese, denotano un’attenzione per questo tema senza precedenti.

In data 8 febbraio 2018, in considerazione del bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018, del bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020, dell’avviso recante indicazioni circa le modalità di richiesta di spazi finanziari per l’anno 2018, ed infine in considerazione dell’individuazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio per lo sport – degli enti locali beneficiari e dell’importo dei finanziamenti (sentita la Conferenza Stato-Città ed Autonomie locali del 07/02/2018), l’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, era stata già emanata una determina relativa alla individuazione dei soggetti beneficiari di spazi finanziari destinati ad interventi di impiantistica sportiva. Tale Determina, partendo dalla suddivisione delle richieste in quattro categorie (a, b, c, d) – con una marcata sensibilizzazione verso tutti quei lavori di messa in regola ed in tema di sicurezza quali adeguamenti antisismici, abbattimento delle barriere architettoniche, efficientamento energetico, e ripristino di funzionalità –, approvato all’art. 1 l’esito delle attività di verifica delle richieste pervenute, fissa all’art. 2 tutte le risorse stanziate per ciascun comparto, risorse che complessivamente sono pari a cento milioni di euro.
Gli Enti locali beneficiari saranno tenuti, ai sensi del d.lg. n. 229 del 2011, a trasmettere le informazioni relative «agli investimenti effettuati a valere sui predetti spazi finanziari al sistema di monitoraggio opere pubbliche della Banca Dati delle Amministrazioni pubbliche (BDAP-MOP) del Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato».

Il punto è promuovere lo sport di tutti e per tutti, valorizzare la funzione sociale dello sport e il ruolo, insostituibile, dell’attività e dell’esercizio fisico per migliorare il benessere psico-fisico e sociale della popolazione italiana.

Ciò vale ancor di più oggi, in un momento contrassegnato da una situazione di emergenza epidemiologica che ha colpito il Paese, e in particolar modo le fasce della popolazione più vulnerabili: l’infanzia, l’adolescenza, la terza età, le persone con disabilità, nelle periferie urbane e rurali.

In ragione del perdurare dell’emergenza epidemiologica e delle rilevanti conseguenze a livello economico e sociale, il decreto Liquidità si propone, unitamente agli altri decreti legge in corso di conversione, di varare un ampio pacchetto di misure per fronteggiare l’emergenza sanitaria e per sostenere il mondo delle imprese introducendo nuove misure di accesso al credito, con l’obiettivo di garantire la continuità operativa di tutte le attività economiche colpite dall’emergenza.

Nell’ambito di questo provvedimento, che interviene sui capitoli che hanno riscontrato le maggiori criticità nell’ambito dell’emergenza epidemiologica (liquidità, fisco, lavoro), si riscontra con soddisfazione come, per la prima volta, il mondo sportivo – come noto rappresentato da Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate, Enti di Promozione Sportiva, Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche – venga assimilato al sistema delle imprese prevedendo, anche per lo sport, apposite misure di agevolazione e di sostegno al fine di garantire la continuità delle attività.

Tra le proposte volte a favorire una politica di valorizzazione dello sport, è anzitutto la predisposizione di spazi urbani per la pratica sportiva. Che si tratti di pratiche agonistiche o attività di mero benessere, senza infrastrutture è difficilissimo programmare. La totale assenza di infrastrutture e di spazi per svolgere attività motoria e sport scoraggia i potenziali utenti, e riflette un limite culturale che serve superare.

Occorre puntare anche sulla manutenzione delle palestre scolastiche e sulla realizzazione di nuove strutture. Una soluzione potrebbe essere quella di formare asd per la gestione totale degli impianti, con una regolamentazione lineare, chiara e semplice, idonea ad alleggerire i dirigenti scolastici di un onere importante e a favorire una programmazione delle attività da parte di associazioni e privati, con beneficio anche per la valorizzazione del territorio di appartenenza.

Serve, altresì,

– semplificare e rendere più flessibili le assegnazioni degli impianti da parte degli enti territoriali per consentire una migliore gestione delle strutture;
– defiscalizzare gli investimenti in infrasttrutture sportive;
– prevedere maggiori investimenti nella manutenzione di strutture sportivo ricreative già esistenti;
– prevedere un premio per le associazioni sportive dilettantistiche che svolgono anche attività per diversamente abili, meglio se con discipline inclusive e per amatori senior (entrambe impatterebbero evidentemente sul benessere della collettività, supportando così i servizi sociali).

 

 

 

 

 

 

FONTI:

Salute, ANCI: “Ambiente e benessere dei cittadini sono una nostra priorità”

https://anci.lombardia.it/dettaglio-circolari/2019251732-impiantistica-sportiva-“sport-missione-comune”-e-“comuni-in-pista”/anci.lombardia.it

https://www.google.it/amp/s/amp.openpolis.it/che-ruolo-hanno-i-comuni-nella-promozione-di-attivita-sportive/

https://s3.eu-central-1.amazonaws.com/minidossier.openpolis.it/openbilanci/spesa+per+sport+e+tempo+libero/campania.xls

file:///C:/Users/Ciro/Downloads/Lubrano-Il-diritto-allo-sport-come-diritto-fondamentale-in-prospettiva-anche-costituzionale..pdf



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