
Aumento accise sul gasolio: MI chiede maggiore trasparenza, visione e dialogo
Il Governo annuncia un nuovo aumento delle accise sul gasolio per un allineamento a quelle della benzina, una decisione che sta generando un acceso dibattito e sollevando preoccupazioni tra i cittadini e le imprese.
Il provvedimento prevede che, a partire dal 2025 e per i successivi cinque anni, l’accisa sul gasolio aumenti progressivamente di 1-1,5 centesimi al litro ogni anno, mentre quella sulla benzina diminuisca della stessa entità, fino a raggiungere la parità nel 2030. Attualmente, l’accisa sulla benzina è di 0,728 euro/litro, mentre quella sul gasolio è di 0,617 euro/litro. L’obiettivo dichiarato è eliminare i c.dd “sussidi ambientalmente dannosi”, in linea con le direttive dell’Unione Europea. (Fonte: Decreto Legislativo attuativo della Delega Fiscale, marzo 2024).
L’aumento, previsto per i prossimi mesi, si aggiunge ai rincari degli ultimi anni, alimentando il timore di un ulteriore impatto negativo sull’economia nazionale. Le conseguenze di questa misura si preannunciano pesanti. L’aumento del costo del gasolio si ripercuoterà sui prezzi dei beni di consumo, in particolare quelli alimentari, e sui costi di trasporto, con un effetto domino che rischia di aggravare l’inflazione e di erodere il potere d’acquisto delle famiglie.
Particolarmente colpiti saranno i settori dell’autotrasporto e dell’agricoltura, che dipendono in larga misura dal gasolio per le loro attività.
In un contesto economico già difficile, l’aumento delle accise sul gasolio rischia di rappresentare un ulteriore fardello per i cittadini e le imprese.
Sembra contraddittorio, poi, che, mentre da un lato si aumenta la tassazione sui carburanti tradizionali, dall’altro si continuano a incentivare i combustibili fossili, ritardando la transizione verso le energie rinnovabili.
Ancora, è stato dichiarato che gli incassi generati dalla misura confluiranno in un fondo per il trasporto pubblico locale e successivamente nel fondo per l’attuazione della delega fiscale. Tuttavia, le modalità specifiche di utilizzo di questi fondi non sono state dettagliate, suscitando ulteriori interrogativi sulla trasparenza e sull’efficacia della destinazione delle risorse.
Meritocrazia Italia chiede trasparenza e visione a lungo termine. Auspica che si avvii un dialogo costruttivo con le parti sociali, al fine di individuare soluzioni condivise sui rialzi dei costi che tengano conto delle esigenze di tutti gli attori coinvolti. Chiede ammortizzatori fiscali per i settori più colpiti e azioni che rallentino l’inflazione, ed esorta a rivedere le agevolazioni fiscali attualmente in vigore per i combustibili fossili, così da eliminare ogni dubbio sulla volontà di gestire efficacemente la transizione energetica e di sostenere la crescita economica in modo sostenibile.
Stop war.