CON DRAGHI OCCASIONE DA NON PERDERE PER UNA RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO PUBBLICO – COMUNICATO 05.02.21

CON DRAGHI OCCASIONE DA NON PERDERE PER UNA RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO PUBBLICO – COMUNICATO 05.02.21

Il momento storico è fluido. Alle preoccupazioni portate dalla prolungata emergenza sanitaria e dalla crisi economica in corso si aggiungono le incertezze relative alla ricomposizione della compagine governativa e alla linea di intervento che si sceglierà di seguire.

Per l’uscita dalla crisi e il risanamento del tessuto produttivo e sociale, sarà necessario risolvere problemi strettamente legati alla contingenza. Il programma delle attività volte a dare soluzione alla questione sanitaria merita maggiore determinazione nelle scelte; maggiore chiarezza nell’organizzazione del piano vaccinale allevierebbe anche l’inquietudine diffusa, che unisce disagio al disagio.

Per altro verso, tuttavia, ogni misura merita lungimiranza di previsione, perché è certo che le decisioni di oggi tracceranno anche il futuro delle prossime generazioni.

Per questo, Meritocrazia Italia torna a invocare la presta ridefinizione di un piano di ristrutturazione di sistema, con il contributo di tutte le forze politiche, senza antagonismi e con unità di intenti costruttivi. Per una reale ripartenza, a beneficio dell’economia e dell’assetto sociale, sarà necessario assicurare credibilità al Piano Nazionale di Resilienza e Riforma ed efficacia e tempestività alla distribuzione delle risorse del Recovery Fund e del Next Generation UE.

Non si contano le imprese a oggi di fatto costrette alla chiusura (commerciali, turistiche, del settore cultura, etc.) e la scomposta reazione di cittadini in cronica difficoltà esprime una sofferenza che necessita di subita risposta.
Le perdite di imprese e privati dovranno essere assorbite dal debito pubblico, già cronicamente elevato e destinato a crescere nell’immediato, ma evitare il pericoloso protrarsi della depressione economica e sociale è fondamentale.
La gestione della spesa impone scelte di responsabilità, nella direzione di assicurare maggiore stabilità a tutti i settori nevralgici, economici e no, e tracciare in maniera netta fin da ora il percorso verso uno sviluppo sostenibile e il miglioramento della qualità della vita. Senza palliativi di poco utile assistenzialismo.

Nel corso degli ultimi mesi, tante sono state le proposte avanzate da Meritocrazia, che ritorna sul dettaglio tecnico delle soluzioni già elaborate. Insiste sulla necessità di misure decise e calibrate sulle eccezionali necessità, e in particolare reputa essenziale:

favorire l’accesso al credito (secondo le linee già illustrate con il comunicato del 12.01.21), anche con garanzia dello Stato;

– costruire una transazione fiscale in grado di coinvolgere l’intera posizione debitoria dei contribuenti, comprendendo anche gli atti ancora da emettere e i ratei in scadenza della vecchia pace fiscale; essenziali, allo scopo di realizzare un serio e utile condono fiscale, sono i) l’identificabilità digitale di ogni contribuente; ii) la previsione di un dovere contributivo minimo di privati e imprese indipendentemente dal reddito, con possibilità di esonero nel caso di prova della concreta impossibilità di contribuzione; iii) la possibilità di rateizzazione indipendentemente da scadenze prefissate con un aggravio di interessi; iv) un efficace incentivo dell’uso di moneta elettronica e della fatturazione elettronica; v) l’inasprimento delle sanzioni a carico dei grandi evasori; vi) la riorganizzazione e l’aggiornamento delle competenze dell’Agenzia entrate;

– estendere a tutte le Zone Economiche Speciali la possibilità, oggi prevista per la sola area portuale di Taranto, di individuare zone franche a livello locale in cui operare in regime di sospensione dell’Iva per l’import e l’export, affidando la trasformazione a comitati di indirizzo, con conseguente decreto direttoriale dell’agenzia delle dogane territorialmente competente, e rivedendo tempistiche di presentazione delle domande, merito della competenza, velocità di applicazione ZES+ZFRanca (+10/45% credito di imposta su investimenti – 22% Iva – 10-18% media di dazi);

– definire nuovi livelli di fiscalità di vantaggio, fondamentale per compensare il disagio infrastrutturale di molte regioni d’Italia; in questa direzione, ai massimali sulle imposte dirette e indirette e alle esenzioni doganali, previsti dalla normativa Zes, è necessario aggiungere l’istituzione di una moneta complementare, per il credito alle piccole imprese e con apertura alle potenzialità inespresse delle economie locali e ridurre i costi di liquidità ed a limitare l’indebitamento;

– ai fini del risanamento del settore turistico, riconoscere lo ‘stato di crisi’ ex art. 107, par. 2, lett. b, TFUE, per la totale deroga sul montante aiuti e la sospensione di tasse e imposte almeno fino al 31 dicembre 2021 a vantaggio di tutti gli operatori del settore;

– agevolare il livellamento del costo del denaro su tutto il territorio nazionale, con contenimento delle croniche differenze tra aree settentrionali e aree meridionali del Paese e correzione di quella distorsione del mercato capace di influire, per ogni punto percentuale di maggior costo, del 5% circa sui parametri occupazionali;

– riformare il sistema reddito di cittadinanza in reddito di inclusione o reddito di sostegno, a supporto e integrazione di minimi salariali stabiliti per legge, e come incentivo alla richiesta lavoro;

– puntare sulla valorizzazione del Made in Italy, per incentivare iniziative volte a esaltare le tante eccellenze e lo spirito creativo che da sempre caratterizza l’identità culturale italiana;

– intensificare la lotta al lavoro sommerso, attesa la caducità di confine tra Neet e sfruttamento della manodopera giovanile;

– investire nella progettualità infrastrutturale, specie trasportistica, per la rinascita e lo sviluppo del sistema portuale ai fini della internazionalizzazione delle relazioni commerciali (con la previsione di un importante hub logistico in Sicilia, centro del Mediterraneo), e con progetti a sostegno della intermodalità dei trasporti su gomma-ferro-mare, dell’ammodernamento del parco veicolare dell’autotrasporto merci e di quello dedicato al tpl e della diffusione di combustibili alternativi;

– favorire la composizione di un ‘patto generazionale’, con iniziative di solidarietà oraria e tutoraggio che faciliti la cooperazione tra generazioni nell’ingresso dei Giovani nel mondo del lavoro;

– investire in percorsi effettivi e ragionati di digitalizzazione, nel settore della p.a., nella valorizzazione delle potenzialità di molti comparti produttivi (in primis quello agricolo) e per rivedere alcune forme di impostazione lavorativa; in questo senso, fondamentale è anche ridefinire i termini di regolazione degli ambiti di svolgimento e di attuazione dello smart working; di necessità, sarà necessario implementare la qualità della formazione per mettere gli operatori di ogni settore di dar valore alle nuove potenzialità;

– elaborare un piano di recupero ambientale, specie per il contenimento dell’elevato rischio idro-geologico;

– con riferimento alla dovuta ristrutturazione del Sistema Sanitario Nazionale, i) intervenire sul recupero infrastrutturale; ii) incentivare l’assunzione di personale medico e paramedico in relazione alla reale quantità della domanda; iii) potenziare le UCCP, che garantiscano l’assistenza continuativa, in collaborazione con specialisti convenzionati per la diagnostica di primo livello, la cura della cronicità e della fragilità; iv) assicurare maggiori trasparenza, efficacia ed efficienza dell’assistenza sanitaria, mediante l’attivazione di una ‘cartella clinica elettronica’ del cittadino; v) incrementare l’efficienza della risposta assistenziale ospedaliera spostando sul territorio i rinnovi dei piani terapeutici a favore di pazienti cronici, causa di inutile flusso di persone in ospedale; vi) prevedere un flusso degli specialisti con molti anni di esperienza ospedaliera e non più in grado di sostenere un lavoro turnistico, verso le UCCP territoriali, con l’obbiettivo di innalzare il livello di assistenza specialistica anche sul territorio;

– definire più consistenti livelli di investimento nel settore della ricerca, anche ma non soltanto scientifica.

Valore assoluto andrebbe data alla gestione del debito pubblico visto che dal 2019 al 2020, l’Italia pagherà interessi per 301 miliardi di Euro.
Una delle soluzioni potrebbe essere quella dell’accollo dei debiti eccedenti date soglie degli Stati dell’Eurozona e della conseguente trasformazione in bond a lunghissima scadenza, con pagamento di cedole relativamente basse. L’abbattimento del rapporto debito-Pil meriterà riflessioni strettamente connesse all’esigenza di una strutturata riforma del sistema fiscale, perché nessun tentativo di aumento dell’entità dell’avanzo primario con taglio della spesa pubblica possa gravare, in ultima istanza, sui cittadini.
L’Italia ha bisogno di certezze e di stabilità politica, non perdiamo l’occasione di dimostrare al sistema internazionale lo spirito nazionale.



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