Cos’è?

Cos’è?

La domanda ‘cos’è?’, che capita di porsi tanto spesso, è positivo sintomo di curiosità.

Faccio un esempio.
Ci si chiede molto spesso che cosa si intenda per ‘spread’. Un termine che, a conti fatti, racchiude in sé il nostro modo di vivere e le nostre preoccupazioni, ma sul quale ci sono tante incertezze e tante ambiguità,
Stando alla definizione, esso indica la differenza tra due grandezze, tra il rendimento dei btp e il rendimento dei titoli tedeschi, i bund. Si tratta di un valore che cambia insieme all’andamento del Paese. Cento punti corrispondono a una differenza di rendimento dell’1%; uno spread del 2% equivale a 200 punti base.
Ma che vuol dire in concreto?
È un modo per descrivere la condizione di salute di uno Stato, utile anche per le decisioni degli investitori esteri. Se il differenziale aumenta, perdiamo di affidabilità; l’investitore che ha titoli di Stato tende a venderli, così che il titolo si svaluta e il tasso di interesse aumenta. Tutto ciò ha un impatto decisivo sulle nostre vite, sulle nostre abitudini, soprattutto sulla nostra idoneità al finanziamento, sulla capacità di acquisto, sulla redditività delle imprese, sui prezzi. Un effetto domino irrefrenabile.
La credibilità della politica finanziaria dello Stato è un fattore decisivo.

Un’altra domanda frequente è come sia tollerabile il mancato governo del fenomeno migratorio. Settemila sbarchi in un solo giorno. Settemila persone alla disperata ricerca di maggiore fortuna e invece costrette a condizioni di vita disumane. La verità è che, se il Governo italiano dovesse riuscire a porre un freno agli ingressi, si troverebbe subito costretto nella morsa dello stress economico-finanziario dei patti europei.
Siamo sotto ricatto.
Qualunque Governo, per quanto mosso da buoni propositi, sarà sempre condizionato dagli equilibri internazionali e dal bisogno di conservare equilibri e stabilità finanziaria.

Ci sono tanti modi per affrontare questa questione. I fatti si possono leggere con la lente dello statista, che raccoglie i freddi numeri. Oppure si può fare un passo avanti e puntare a un modo diverso di analizzare le situazioni, con una sensibilità differente, acquisita con la conoscenza della storia e la comparazione delle esperienze ambientali e socio-politiche.
Ma, per questo, serve lavorare sulla Cultura.
«Perse il sonno a causa di un filtro d’amore e compose nel momento in cui la follia gli concedeva tregua alcuni libri», raccontava San Girolamo di Lucrezio. La questione amorosa, i fatti di sentimento sono ciò che valorizza l’uomo nella sua essenza, come soggetto capace di valutare gli eventi e i comportamenti in maniera razionale e ragionevole. San Girolamo scrisse uno dei poemi più belli in assoluto, il De Rerum Natura, nei quali si tracciano i sintomi di quella singolarissima follia che chiamiamo amore.
Questa è la filosofia di Meritocrazia, che presuppone la capacità di ridimensionare il proprio ego e di allargare la prospettiva di studio. L’amore è un compromesso tra soggetti diversi, che, proprio per questo, si completano. L’amore è umiltà.

Chi non riesce a inforcare le lenti del sentimento continuerà a vivere di finzione, incapace di vedere la bellezza della verità e della complessità delle cose.



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