D.d.l. Spazio: MI chiede misure volte a evitare che entità come SpaceX operino senza controlli adeguati

D.d.l. Spazio: MI chiede misure volte a evitare che entità come SpaceX operino senza controlli adeguati

Lo scorso 6 marzo la Camera ha approvato il d.d.l. Spazio, un disegno di legge di iniziativa governativa diretto a regolamentare l’economia dello spazio.
Il provvedimento, proposto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, introduce la possibilità di accesso degli operatori privati al mercato aerospaziale, promuove investimenti nella Space economy per accrescere la competitività nazionale e incentiva la ricerca e lo sviluppo di competenze per l’osservazione della Terra, utili nella prevenzione dei rischi naturali e antropici.

Si registra da più lati un certo malcontento. Si tratterebbe – è l’accusa – di una norma a favore dell’imprenditore americano Elon Musk, amministratore delegato dell’azienda aerospaziale privata SpaceX e collaboratore del Presidente Trump.
All’art. 25 si “la creazione da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy di una riserva di capacità trasmissiva nazionale aperta alla gestione da parte di operatori privati appartenenti all’Unione europea o alla NATO”. Vuol dire che alcune imprese private potranno gestire una rete di satelliti per garantire la comunicazione degli apparati di Stato in caso di emergenza nazionale e di assenza di altri idonei mezzi. Ciò darebbe anche all’azienda SpaceX e alla sua Starlink – in quanto appartenente a un Paese NATO – la possibilità di gestire le comunicazioni internazionali italiane in caso di emergenza, così rischiando di assoggettare la sovranità e la sicurezza italiana agli Stati Uniti.

Dall’esame del testo normativo si evincono anche alcuni requisiti stringenti per l’accesso delle aziende aerospaziali al mercato italiano. Esse devono ottenere un’autorizzazione dall’Agenzia Spaziale Italiana dopo aver comprovato una pluralità di requisiti, tra cui la sostenibilità ambientale e il versamento di un contributo allo Stato. Successivamente, l’Agenzia Spaziale Italiana invia la richiesta al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e al Comitato interministeriale sullo spazio, che danno l’eventuale via libera.

Meritocrazia Italia ritiene fondamentale che le future norme attuative tolgano ogni dubbio sulla legittimità della nuova legge e degli istituti che essa crea. Ma, al contempo, chiede un importante passo in più, ossia di evitare, a livello internazionale, che entità terze, private, come SpaceX, possano operare senza un controllo adeguato, specialmente in ambiti sensibili come la sicurezza.
A tal fine, in linea con quando già condiviso con il comunicato dello scorso 13 marzo, propone un piano articolato come segue:
– revisione, con accordo internazionale, del diritto di occupare porzioni di spazio: va chiarito il rapporto tra la sovranità dello spazio aereo nazionale e la trasmissione di segnali satellitari, aggiornando le convenzioni internazionali. Occorre in particolare stabilire soglie massime di occupazione orbitale, evitando che pochi attori concentrino il controllo sulle infrastrutture critiche anche attraverso l’abrogazione della norma sull’inappropriabilità dello spazio extra-atmosferico;
– valutazione dell’espropriazione acquisitiva o creazione di una società a partecipazione pubblica con Starlink – Starlink Italia Space Spa – (con pari capitale sociale) per la porzione di spazio che interessa l’Italia, in forza dell’oggettiva funzione pubblica che la Rete ha assunto e trasferendone la proprietà sotto un regime di controllo internazionale o consortile;
– rafforzamento della sovranità digitale degli Stati, affinché nessuna nazione sia costretta a dipendere da un’unica rete privata per le proprie comunicazioni strategiche;
– mappatura e regolamentazione delle infrastrutture satellitari private: va avviata un’analisi dettagliata dell’impatto di Starlink sul mercato e sulla sicurezza nazionale, introducendo un sistema di autorizzazioni per le reti satellitari private (come già di-sciplinato dal ddl Spazio);
– integrazione tra fibra ottica e satelliti, diversificando i fornitori: un modello misto rappresenta la soluzione più sicura ed efficiente.

Stop war.



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