Disforia di genere: sia adottato un approccio equilibrato, a presidio della dignità personale

Disforia di genere: sia adottato un approccio equilibrato, a presidio della dignità personale

Vivo è il dibattito in corso in merito alla somministrazione di terapie ormonali e farmacologiche in grado di bloccare la pubertà per la disforia di genere nei bambini e negli adolescenti.

La questione è delicata e va trattata con comprensione, cautela e profondo rispetto per i diritti e il benessere dei pazienti coinvolti, senza strumentalizzazioni politiche.

È innegabile che la disforia di genere rappresenti una condizione complessa, caratterizzata da un’intensa sofferenza psicologica dovuta alla discrepanza tra l’identità di genere del soggetto e il sesso assegnato alla nascita. In questo contesto, l’accesso a terapie ormonali o farmaci in grado di bloccare transitoriamente le modificazioni puberali può essere considerato un ele-mento fondamentale nel percorso di transizione di genere.
Tuttavia, tale accesso deve avvenire con la massima prudenza e attenzione, in quanto si tratta di terapie non esenti da importanti effetti collaterali e rivolte a pazienti bambini o adolescenti.
La fase adolescenziale è caratterizzata da significativi cambiamenti fisici, emotivi e cognitivi, e i giovani potrebbero non essere pienamente in grado di comprendere le implicazioni a lungo termine delle decisioni mediche riguardanti la propria identità di genere. Pertanto, è fondamentale che le decisioni riguardanti l’avvio di queste terapie farmacologiche siano assunte con l’ausilio di centri specialistici coinvolti nel trattamento della disforia di genere e solo dopo un’attenta valutazione multidisciplinare, con il consulto di professionisti esperti e qualificati nel campo della neuropsichiatria e dell’endocrinologia.

Meritocrazia ritiene essenziale che il problema non sia sottovalutato e che i pazienti che desiderano intraprendere terapie farmacologiche per la disforia di genere ricevano un adeguato supporto psicologico e terapeutico, al fine di esplorare appieno le proprie identità e comprendere le implicazioni di tali trattamenti. Il coinvolgimento della famiglia e il sostegno delle reti di supporto sociale sono altresì cruciali per garantire un percorso di transizione di genere completo e consapevole.
La somministrazione di terapie farmacologiche per la disforia di genere deve essere basata su evidenze scientifiche solide e rispettare rigorosi standard clinici ed etici. Allo stesso tempo, Meritocrazia considera fondamentale rispettare l’autonomia e l’autodeterminazione dei pazienti transgender, assicurando loro il diritto di accedere tempestivamente a cure appropriate e non discriminatorie per evitare gravi disagi psicologici che possono condurre anche al suicidio.

Sia adottato un approccio equilibrato, garantendo ai pazienti l’accesso a trattamenti specialistici e multiprofessionali e la massima tutela della salute e del benessere, nel rispetto dei loro diritti e della dignità individuale.

Stop war.



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