Emergenza immigrazione: è tempo che l’Europa operi come Comunità dei Popoli

Emergenza immigrazione: è tempo che l’Europa operi come Comunità dei Popoli

L’immigrazione si fa argomento di scontro, proprio nel momento in cui servirebbe cooperazione e unione di intenti.

Dall’inizio del 2022 sono stati accolti in Italia più di 80.000 migranti, con un incremento del 50,78% rispetto al 2021. Gli hotspot sempre ormai al collasso.
Il riduttivo approccio ‘porti chiusi – porti aperti’ ha innescato un circolo vizioso che porta soltanto, letteralmente, ad ‘ammassare’ migranti. In spregio a ogni esigenza di tutela della dignità umana e a ogni logica di sana accoglienza e integrazione.
Non è più contingenza emergenziale. È gestione usuale e strutturale di un problema al quale non si cerca davvero soluzione.

L’Unione europea chiede ai Paesi membri di accogliere, promettendo ricollocamenti, ma a oggi nulla sembra essere mutato e la redistribuzione dei migranti stenta ancora a partire. Fanno ben sperare le dichiarazioni del Commissario europeo all’immigrazione, che in un’intervista ha evidenziato come l’Italia sia tra i Paesi più esposti alle crisi migratorie e, per questo, vada sostenuta, al fine di far rispettare le regole del diritto europeo in materia.
Ma, per ora, è assodato che il sistema non funzioni.

Visto il nulla di fatto e il gravissimo stallo nella gestione del fenomeno, Meritocrazia Italia torna a ribadire con fermezza quanto già espresso nei precedenti comunicati, insistendo sull’assoluta necessità di un’opera sinergica e di leale cooperazione internazionale, che sia di bilanciamento tra il dovere di accoglienza (insito nella tradizione di un Paese come l’Italia), il legittimo diritto alla sicurezza interna e la tutela della dignità umana.
Si attende con ansia che l’Europa intera operi finalmente come Comunità dei Popoli, nel rispetto dei diritti fondamentali che spettano a ogni essere umano, in quanto tale e non in quanto cittadino.

Necessario sarebbe, da subito:
– individuare le potenzialità di inserimento in termini di domanda e offerta di lavoro, predisponendo percorsi di inserimento e formazione anche alle collettività agevolanti;
– ottimizzare il sistema di accoglienza e integrazione, tenendo conto della popolazione residente e stilando una mappatura di tutte le strutture di accoglienza;
– creare un Centro di accoglienza europeo in Sicilia, per semplificare le operazioni di ricongiungimento familiare e la ricollocazione per quote nei Paesi dell’Unione europea, introducendo il principio di reciprocità per permettere mobilità tra alcuni Paesi europei;
– creare un’Agenzia europea per l’immigrazione e accogliere le domande di protezione e asilo dei profughi nei consolati e ambasciate europee site nei Paesi di origine dei migranti e nei Paesi di transito;
– investire in programmi statali non di mero assistenzialismo, ma che elaborino piani di formazione per il raggiungimento di una piena integrazione degli immigrati regolari e per lo sviluppo di un livello uniforme di diritti e doveri quale base per una vera cittadinanza.

Stop war.



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