Ennesimo provvedimento criminale in Afganistan: non si resti a guardare

Ennesimo provvedimento criminale in Afganistan: non si resti a guardare

In Afganistan chitarre, casse, amplificatori, strumenti tradizionali, tutto è stato dato alle fiamme fino a essere ridotto in cenere.

Assistiamo basiti e sgomenti a un vero e proprio crimine. È la cultura del regime talebano e del Ministero per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio, ripristinato nel 2021.
Il regime non si è limitato a raccogliere e bruciare tutti gli strumenti musicali della provincia di Herat, a ovest del Paese, ma ha anche minacciato punizioni severe per chi provi a venderli. “La musica corrompe i giovani”.

È soltanto l’ultimo di una lunga serie di provvedimenti dittatoriali.
È di pochi giorni fa anche la decisione che obbliga a chiudere i centri estetici. Il trucco sul viso delle donne sarebbe in contraddizione con la pratica corretta delle abluzioni che precedono la preghiera.
Le donne sono state progressivamente escluse dalle scuole secondarie, dalle università e dalle amministrazioni pubbliche, dai parchi e dalle palestre, obbligate a indossare il velo integrale fuori casa e a viaggiare solo accompagnate da un uomo della famiglia. Non possono essere curate da un medico uomo, e non possono diventare medici a loro volta.

Non si resti a guardare.

Meritocrazia Italia invoca un intervento immediato delle Nazioni Unite a difesa del popolo afgano, per il ripristino della democrazia. Un indicibile crimine contro l’umanità si sta compiendo sotto i nostri occhi. È davvero giunta l’ora di intervenire.

Stop war.



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