Entrata in vigore del decreto CER: MI chiede semplificazione e revisione delle tariffe

Entrata in vigore del decreto CER: MI chiede semplificazione e revisione delle tariffe

È appena entrato in vigore il c.d. decreto CER del Ministero della salute e della sicurezza energetica, ai sensi dell’art. 8, d.lg. n. 199 del 2021, che incentiva e disciplina la diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e dell’autoconsumo in Italia, coerentemente con gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.
Il decreto disciplina le modalità di incentivazione per sostenere l’energia elettrica prodotta da impianti a fonti rinnovabili inseriti in configurazioni di autoconsumo, per la condivisione dell’energia rinnovabile Definisce inoltre i criteri e le modalità per la concessione dei contributi previsti dal PNRR.

Più nel dettaglio, contiene disposizioni per la definizione degli incentivi sotto forma di tariffa incentivante sulla quota di energia condivisa, per gli impianti a fonti rinnovabili inseriti in configurazioni di autoconsumo, per la condivisione dell’energia rinnovabile (titolo II); e disposizioni per l’erogazione di contributi in conto capitale fino al 40% dei costi ammissibili per lo sviluppo delle comunità energetiche e delle configurazioni di autoconsumo collettivo attraverso la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, anche abbinati a sistemi di accumulo di energia, in attuazione del PNRR (i contributi sono riservati ai comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti) (titolo III). Per quanto riguarda la tariffa incentivante, prevede che sia composta da una parte fissa (che varia in base alla taglia dell’impianto) e una variabile (che cambia in funzione del prezzo di mercato dell’energia). La remunerazione dell’impianto è infatti inversamente proporzionale sia alla potenza dello stesso che al prezzo zonale dell’energia. Inoltre, nelle Regioni di centro e nord Italia viene prevista una maggiorazione tariffaria.

I benefici previsti dal decreto CER sono molteplici.
Promuove la diffusione delle fonti rinnovabili, contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra e a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Favorisce la partecipazione dei cittadini alla produzione e alla distribuzione dell’energia, rafforzando la coesione sociale e la democrazia energetica. Aiuta la creazione di nuove opportunità di sviluppo economico, generando posti di lavoro e contribuendo alla crescita del settore delle energie.
L’entrata in vigore del provvedimento è insomma un passo importante verso la decarbonizzazione e rappresenta un’occasione per promuovere lo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo diffuso, contribuendo a creare un futuro più sostenibile per il nostro Paese.

Già al momento della sua prima pubblicazione, Meritocrazia Italia aveva evidenziato la complessità della misura, che presenta sia gli aspetti positivi fin qui illustrati, sia criticità che vanno superate. Tra queste, la complessità delle procedure per accedere agli incentivi, che potrebbe scoraggiare la partecipazione dei cittadini e dei finanziatori. Ma anche la tariffa incentivante, che è inversamente proporzionale sia alla potenza dell’impianto che al prezzo zonale dell’energia: questo potrebbe rendere il ricorso agli incentivi meno vantaggioso per gli impianti civili di grandi dimensioni o per gli impianti realizzati nelle Regioni del sud Italia, dove il prezzo dell’energia è più basso.
Il decreto CER ha un alto potenziale, ma è necessario che le procedure per accedere agli incentivi siano semplificate e che la tariffa incentivante sia rivista, per renderla più vantaggiosa per tutti i tipi di impianti.

Stop war.



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