ESONERO FATTURAZIONE ELETTRONICA: SIA L’OCCASIONE PER UN MIGLIOR DIALOGO CON I CONTRIBUENTI – COMUNICATO 31.01.22

ESONERO FATTURAZIONE ELETTRONICA: SIA L’OCCASIONE PER UN MIGLIOR DIALOGO CON I CONTRIBUENTI – COMUNICATO 31.01.22

Con il nulla osta ricevuto lo scorso 13 dicembre dall’Unione europea, è accolta la richiesta di proroga al 31 dicembre 2024 avanzata dall’Italia per l’esonero della fatturazione elettronica per i regimi che si avvalgono della franchigia per le piccole imprese e i contribuenti di vantaggio (forfettari), in deroga agli artt. 218 e 232 della Direttiva Iva concessa ai regimi agevolati. Positivo il responso anche sulla richiesta di ampliamento all’entrata in vigore dell’obbligo della fatturazione elettronica, in scadenza allo scorso 31 dicembre 2021, a favore anche di coloro che si avvalgono della franchigia per le piccole imprese.

La richiesta ha alla base l’esigenza di metabolizzare e rodare il meccanismo prima dell’applicazione ai regimi fiscali i cui dati non siano immediatamente disponibili all’incrocio.
Sul piano del controllo, la tracciabilità fiscale imposta dal Sistema Di Interscambio (SDI) con la fatturazione elettronica ha permesso all’Agenzia delle Entrate di raccogliere risultati concreti nella lotta contro la frode fiscale. La completezza delle informazioni tra il cedente e il beneficiario di prodotti e servizi, se, da una parte, consente di monitorare acquisti e vendite, dall’altra, quantifica indirettamente il volume d’affari degli esonerati e le fattispecie di limite. Il controllo è destinato a completarsi nel 2025, quando l’esonero, oggi ampliato, cesserà, imponendo anche a tali categorie l’emissione di fattura elettronica ed eventuale copia cartacea al cliente consumatore.
È essenziale, però, un intervento del legislatore nazionale, che introduca effettivamente l’obbligo.

In questo quadro, Meritocrazia Italia non può che promuovere, una volta di più, un dialogo trasparente e paritario tra contribuente e Agenzia delle Entrate, per la compensazione tra diritti e obblighi tributari. La necessaria integrazione normativa sia l’occasione per esaminare con consapevolezza e volontà di semplificazione le diverse realtà oggi presenti, al fine unico di agevolare l’accesso e la facile fruizione a tutti i contribuenti.
Il codice univoco dovrebbe appartenere al codice genetico dell’impresa, trovando corretta e pubblica allocazione all’interno del registro delle imprese e all’Agenzia delle Entrate. Perché anche la corretta identificazione dei dati potrebbe contribuire alla giusta fatturazione e alla conseguente emersione di eventuali anomalie che proprio il sistema tende ad eliminare.
Propizia potrebbe essere la proposizione di una tracciabilità elettronica altresì per le fatture extranazionali e UE, che intervenga tramite sistema SDI anziché attraverso l’invio autonomo dei dati. Un sistema unico e completo per tutti i contribuenti che svincoli da ulteriori adempimenti (per tutti l’attuale esterometro).
In questo modo, la completezza degli strumenti potrebbe fornire un quadro di controllo esaustivo delle necessità di emersione.



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