FRAGILITÀ EMOTIVA: LA CRISI SANITARIA NON È SOLO CRISI ECONOMICA – COMUNICATO 10.12.21

FRAGILITÀ EMOTIVA: LA CRISI SANITARIA NON È SOLO CRISI ECONOMICA – COMUNICATO 10.12.21

Il disagio procurato dalle incertezze e dalle preoccupazioni dell’ultimo periodo incide in maniera determinate sugli equilibri psicologici, specie dei giovani. Si registra una complessiva situazione di fragilità emotiva che non si può sottovalutare.

Si amplifica il fenomeno depressivo, che è da sempre la prima causa di disAbilità a livello globale, con 300 milioni di pazienti in tutto il mondo. Si aggiunge la novità del c.d. languishing, quella sensazione apparentemente inspiegabile che il lockdown ha lasciato in tanti, di assenza di benessere, che si traduce in apatia. Una condizione che non può essere qualificata come patologia in senso stretto, ma che porta con sé conseguenze deleterie: cresce l’indolenza, anticamera di disturbi più seri per il futuro.

Il problema sta sfuggendo dal controllo. E il pericolo maggiore è nella scarsa attenzione che a esso è riservata. Purtroppo, in una errata e paradossale gerarchia delle priorità, distraggono gli effetti puramente economici della crisi emergenziale. Non aiuta la dismissione di ogni impegno nella ristrutturazione del Sistema sanitario: il ritardo nella diagnosi, i trattamenti medici e/o psicoterapici non adeguati facilitano nel 40% una cronicità che impatta sulla qualità e quantità di vita. Con compromissione delle attese di benessere.

Occorrono interventi immediati.

Nella certezza che ogni piano di ripresa debba puntare al ripristino degli equilibri sociali partendo dal benessere individuale, Meritocrazia Italia propone di

promuovere campagne di sensibilizzazione, con particolare attenzione al tema della salute emotiva e comportamentale, soprattutto diffondendo la consapevolezza della ‘curabilità’ de fenomeni depressivi, per il superamento di stereotipi e luoghi comuni;
incrementare gli investimenti nella ricerca scientifica, verso cure e combinazioni terapeutiche efficaci ed innovative;
puntare su campagne di prevenzione e screening, così da ridurre i tempi di attesa per la diagnosi di depressione;
adottare iniziative di competenza per potenziare la rete di servizi sanitari dedicati alla salute mentale, distribuiti sul territorio in modo capillare e coinvolgendo la medicina generale e specialistica;
promuovere la farmacogenetica, per consentire un intervento mirato con certezza di risultato ad hoc per il singolo paziente, con un beneficio fisico e psichico per lo stesso e un notevole risparmio per la spesa sanitaria pubblica;
– creare una rete per attivare iniziative utili a realizzare un piano nazionale di lotta alla depressione nel quale siano evidenziati i bisogni e gli strumenti, coinvolgendo tutti gli interlocutori interessati, specialisti, psichiatri, neuropsichiatri, psicologi, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, ma anche insegnanti e famiglie;
inserire nelle scuole la figura stabile dello psicologo.



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