GESTIRE BENE IL FENOMENO MIGRATORIO – COMUNICATO 25.06.21

GESTIRE BENE IL FENOMENO MIGRATORIO – COMUNICATO 25.06.21

Non è comprensibile né la politica del ‘tutto aperto’ né la politica del ‘tutto chiuso’, dietro a questo fenomeno c’è tutto, dalla sofferenza alla speculazione. Meritocrazia vorrebbe porre l’attenzione sulla necessità di integrare le persone accolte attraverso criteri prestabiliti che sappiano amalgamare il tessuto sociale senza dividerlo.
Il problema è serio e non può trovare soluzione senza una visione politica chiara, capace di interpretare la sofferenza del proprio popolo e la difficoltà di vita di chi è ricevuto.
Pertanto, bisognerebbe attuare una redistribuzione dei migranti, definire modalità di utilizzo dei fondi per la cooperazione internazionale, e affrontare con decisione la questione Libia-Sahel. Si gioca una partita importante.

L’evento emergenziale ha da ultimo accresciuto in volume i flussi migratori e amplificato il problema. Controllo dei confini e sicurezza restano questioni che coinvolgono in misura diversa i singoli Stati membri e che meriterebbero maggiore condivisione. Eppure l’obiettivo di una politica migratoria comune dell’Unione europea sembra ancora lontano dal poter essere traguardato.
Da un lato, negli ultimi mesi, le immagini strazianti di naufragi e vite umane disperse in mare hanno scioccato l’opinione pubblica internazionale e fatto violenza alle sensibilità. Dall’altro, però, i timori di invasioni straniere e minacce terroristiche hanno avuto la meglio, rafforzando la richiesta di chiusure e respingimenti.

Non si nega che un passo avanti sia stato fatto, tra l’altro, già con l’istituzione nel 2004 dell’Agenzia europea per la gestione della cooperazione nel controllo dei confini esterni dell’UE (Frontex), seguita nel 2011 da un Sistema europeo di sorveglianza dei confini (EUROSUR). Ma, in spregio a quello spirito solidaristico che dovrebbe comporre le fondamenta di un’Europa unione dei Popoli, la definizione di criteri comuni di ammissione incontra una forte resistenza da parte di alcuni Stati membri. I governi nazionali perseverano nella difesa delle proprie prerogative di gestione del fenomeno migratorio, e le istituzioni dell’UE hanno finora fallito nella costruzione di regole e politiche comuni.

Le linee guida dettate per i piani nazionali di integrazione civica degli immigrati, accesso alla cittadinanza e lotta alla discriminazione restano lettera morta a fronte del gravissimo affanno nella gestione dei flussi e nell’implementazione delle strategie di accoglienza. È inevitabile che una inadeguata gestione del problema finisca per generare sofferenza e insofferenza, emarginazione e disagio, e risolversi nei noti gravissimi fenomeni di illegalità che imbrattano le cronache quotidiane.

Costruire condizioni di pace e d’equilibrio tra i popoli, significa impegnarsi seriamente a combattere il bisogno e salvaguardare anzitutto il diritto a non emigrare. Ma questo è possibile soltanto con opera sinergica e di leale cooperazione internazionale.
L’Italia, che, per posizione geografica più si presta alla ricettività e vive il problema in maniera più intensa di altri, non può essere lasciata sola ad affrontare la più grave emergenza umanitaria dell’ultimo secolo. È fondamentale uno sforzo di concertazione da parte di tutti governi europei, coadiuvati dalle Nazioni Unite.

Per fare fronte alle emergenze connesse al flusso straordinario di migranti nel Paese e consapevole della forte esigenza di un ragionevole bilanciamento tra quel dovere dell’accoglienza che è nella tradizione identitaria nazionale da sempre e il legittimo diritto alla sicurezza interna, Meritocrazia Italia sollecita interventi più decisi, mirati
– da un lato, a ridefinire il quadro normativo anche in migliore attuazione della normativa di derivazione europea, per un miglioramento del sistema di accoglienza e integrazione dei migranti e sulle procedure in materia di concessione della protezione internazionale;
– dall’altro, ad aumentare le risorse destinate ai servizi di asilo e alla accoglienza degli immigrati, con la adozione di provvedimenti, anche a carattere di urgenza, e il rifinanziamento delle ultime leggi di bilancio del Fondo nazionale per le politiche ed i servizi dell’asilo.
Fondamentale anche rafforzare le misure di contrasto all’immigrazione clandestina e all’illegalità.



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