INCLUSIONE LAVORATIVA: SERVE UNA MODIFICA DEL DECRETO FLUSSI PER LAVORATORI EXTRACOMUNITARI – COMUNICATO 02.05.22

INCLUSIONE LAVORATIVA: SERVE UNA MODIFICA DEL DECRETO FLUSSI PER LAVORATORI EXTRACOMUNITARI – COMUNICATO 02.05.22

Il flusso dei profughi in arrivo in Italia si è triplicato in pochissime ore, da 1.000 a 3.000 al giorno. Si tratta per lo più di donne e bambini ucraini.

Sono ancora numeri gestibili, ma, in vista dell’ulteriore aumento in previsione, è necessario adottare da subito utili misure sia sul piano sanitario, per evitare situazioni che possono generare nuovi rischi di contagio, sia sul piano sociale, con predisposizione di una adeguata rete di accoglienza familiare e nuovi posti letto (attualmente disponibili) nelle strutture per i migranti.
Primi passi essenziali ai fini dell’inserimento nelle scuole di bambini e ragazzi.

Segue, di necessità, anche un miglior sistema di inclusione lavorativa.

Con la modifica dei decreti sicurezza, è prevista la possibilità per il Governo di aggiornare, anche nel corso dello stesso anno, il numero degli ingressi per i lavoratori attraverso il varo di un nuovo decreto flussi.
Il d.P.C.M. del 21 dicembre scorso, di programmazione dei flussi 2021, fissa una quota massima di ingressi in Italia a motivo di lavoro pari a 69.700 unità, di cui 42.000 per motivi di lavoro stagionale. Le quote stabilite per gli ingressi per motivi di lavoro non stagionale e autonomo sono 27.000 e, tra queste, 20.000 sono riservate agli ingressi per lavoro subordinato non stagionale nei settori dell’autotrasporto, dell’edilizia e turistico-alberghiero per cittadini dei Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria con l’Italia.

Alla luce dei recenti accadimenti, una modifica del decreto flussi è necessaria.
Allo scopo, Meritocrazia Italia chiede che
– venga data fin da subito ai profughi la possibilità di lavorare come stagionali, autonomi o con contratti subordinati, ipotesi normalmente non contemplata per i richiedenti asilo;
– siano previste ipotesi di deroga, con riapertura dei termini per i profughi ucraini (oggi il termine è fissato al 17 marzo 2022);
– sia data disponibilità da parte di tutte le categorie coinvolte al disbrigo delle pratiche burocratiche e amministrative all’uopo necessarie, con misure di politiche del lavoro attive.

Meritocrazia sottolinea sempre l’importanza di adeguate politiche di accoglienza, che si traducano in effettivo inserimento sociale e non portino a stazionamenti temporanei e nuove forme di ghettizzazione.

Stop war.



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