LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO. GIORNO DELLA LIBERTÀ – COMUNICATO 10.11.2020

LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO. GIORNO DELLA LIBERTÀ – COMUNICATO 10.11.2020

La caduta del Muro di Berlino, avvenuta il 9 novembre di 31 anni fa, è stata senz’altro uno degli eventi più importanti della storia del Ventesimo secolo. Un giorno che non solo ha cambiato la geografia dall’Europa, con la scomparsa di quello che era il simbolo per antonomasia della divisione del mondo in due blocchi, est e ovest, ma che ha altresì segnato la fine della Guerra Fredda tra USA e URSS e, con essa, l’inizio della crisi delle alleanze internazionali che si reggevano su tale contrapposizione nonché dei partiti di governo della nostra prima Repubblica.

La riunificazione della Germania fu avvenimento di rilevanza mondiale, frutto della caparbia determinazione di donne e uomini, ricchi di umanità, di continuare ad inseguire con coraggio e abnegazione il desiderio della libertà, reso possibile dall’ascesa di un nuovo leader in Unione Sovietica, Michail Gorbaciov, che decise di non intromettersi più negli affari interni agli altri paesi del Patto di Varsavia, optando per un insieme di riforme politico-sociali ed economiche.

Meritocrazia Italia vuole ricordare quella data come il “Giorno della Libertà”e commemorare quella lunghissima notte in cui gli abitanti di Berlino Est e Ovest riuscirono finalmente a scavalcare il Muro per abbracciarsi di nuovo dopo 29 anni. Immagini che non dimenticheremo mai; con i cittadini berlinesi impegnati a picconare il muro e le famiglie felici di potersi riunire dopo tanti anni di sofferta separazione.

Il Presidente Nazionale di Meritocrazia Italia, Walter Mauriello, così ha ricordato tale avvenimento: “Il 9 novembre è ufficialmente il Giorno della Libertà e viene celebrato in occasione dell’anniversario della caduta del muro di Berlino. Tutti abbiamo ancora impresso nella memoria quell’istante in cui tanti giovani della parte ovest della città allungavano le braccia per tirare su i loro connazionali della parte est, o di quegli idranti indirizzati alla folla da parte delle truppe armate come un disperato ed ultimo tentativo di mantenere ancora in vita un regime che ormai aveva perso ogni potere. Quelle immagini restano scolpite nella memoria collettiva tedesca e del mondo intero come la fine di un’epoca caratterizzata da divisione, spionaggi e conflitti causati dalla Guerra Fredda“. “31 anni dopo, l’evento ha ancora un peso a livello globale – prosegue Presidente Mauriello – non solo per la sua importanza storica, ma per l’interpretazione, la memoria e i miti a cui è legato; infatti la caduta del Muro di Berlino fece anche capire a tutto il mondo che oramai i regimi comunisti dell’Europa orientale avevano i giorni contati”.

Ho dipinto il muro della vergogna affinché la libertà non sia più vergogna. Questo popolo ha scelto la pace dopo anni di Inferno dantesco: tieni, Berlino, i miei colori e la mia fede di uomo libero”(frase scritta sul muro di Berlino dallo scultore e pittore italiano Fulvio Pinna a conclusione del primo restyling del suo dipinto “Inno alla gioia”).



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