LA COESIONE SOCIALE IN PIEMONTE: UNA MISSIONE DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICA

LA COESIONE SOCIALE IN PIEMONTE: UNA MISSIONE DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICA

Parliamo di un’axiocrazia, per azzardare un termine greco dimenticato rispetto al ben più noto ‘meritocrazia’, substrato di una cultura atta a smuovere l’Economia, una questione tutta mediterranea e di matrice greca.
Già i sofisti, in particolare quelli di Mazzara, concedevano il loro sapere ‘a pagamento’. Protagora, proponeva una regola del ‘soddisfatti o rimborsati’: gli scolari pagavano solo in caso di lezioni soddisfacenti.
I poeti, prima dei sofisti, si battevano per l’axiocrazia, per una Cultura che riconoscesse ampio valore alla loro professionalità, al loro essere artigiani del verso.

Arrivando a una storia più recente, l’economia industriale, indebolendo il potere della proprietà terriera, il nepotismo e rafforzando invece la figura del Capitalista, disposto a rischiare e a mettere in gioco il proprio talento imprenditoriale, ha favorito l’affermarsi di una Società basata sull’impegno e l’affermazione individuale.
Le cose cominciano a cambiare con l’affermarsi di un’organizzazione sociale pluralistica e di un generalizzato sentimento di ‘protezione’ nei confronti di tutte le categorie sociali. Oggi giocano un ruolo molto importante la fiducia e il senso di appartenenza alla Comunità.

Qual è il livello di fiducia, coesione sociale e soddisfazione della vita dei Piemontesi?

Nell’attuale contesto dettato dalla separazione imposta dal Covid-19 e dalla crescita esponenziale della Tv on demand e dei social che accrescono l’isolamento dei singoli, i Piemontesi, noti l’innato riserbo sabaudo e con una proverbiale discrezione, si sono rilevati abbastanza soddisfatti.
Secondo la ricerca sul clima di opinione 2021, condotta da Ires Piemonte, alla domanda ‘quanto si ritiene soddisfatto della sua vita?’, su 1.200 piemontesi, l’80% ha risposto assegnando un voto pari a 6 o superiore. La percentuale di persone insoddisfatte (che hanno assegnato un voto di 4 o meno) è più elevata tra le donne (12,7%, contro il 9,0% degli uomini). In proposito, le donne hanno anche manifestato una maggiore paura di perdere il lavoro rispetto agli uomini.
Particolare è il fatto che i giovani, nel 2021, hanno espresso meno soddisfazione degli anziani. Solo a partire dai 45 anni la percentuale si alza gradualmente sino a sfiorare il 48% per gli over 64.
Analizzando i dati per provincia, mediamente i cuneesi sono i più felici: il 49,2% degli itervistati che vivono nella provincia Granda ha assegnato un voto pari ad 8 o superiore alla domanda; valori elevati si riscontrano anche nella provincia di Novara (46,1%). I meno soddisfatti sembrano gli Alessandrini (35,5%) seguiti dai Torinesi e dagli Astigiani.
Per quanto riguarda invece la soddisfazione in funzione dell’appartenenza alla categoria professionale, si nota che i più soddisfatti sono i dirigenti e i tecnici (100%), gli insegnanti (90,4%) e i liberi professionisti (86,7%). Molto meno soddisfatti gli artigiani (categoria che ha mostrato anche elevati livelli di preoccupazione per la perdita del lavoro e per la tassazione) e, ovviamente, i disoccupati.

Meritocrazia Italia Piemonte sta lavorando sulla definizione di un «sistema sostenibile di benessere territoriale equo e condiviso», in linea con la mozione presentata all’esito del terzo Congresso nazionale dello scorso settembre.

La Regione Piemonte deve partire strategicamente dal potenziamento del senso di ospitalità e:
– adottare nuovi strumenti e metodologie per migliorare l’adesione locale alle iniziative di sviluppo, anche in linea alle indicazioni del PNRR, mettendo in risalto destinazioni minori o poco sconosciute, attraverso sistemi di aggancio ai grandi eventi individuando percorsi innovativi, alternativi ed integrati che considerano tutti i territori regionali;
– predisporre supporti ‘percorsi auto-sostenibili di sviluppo’ per i diversi territori piemontesi, in quanto destinazioni di qualità della vita e di interesse turistico che si rafforzano attraverso la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale, delle competenze e del merito, mostrando doti di leadership e puntando, altresì, sul capitale sociale e sul genius loci di ogni territorio;
– valorizzare il legame con le risorse culturali, i prodotti tipici e l’attività artigiana locale di qualità, rafforzando il collegamento con le associazioni (ad es. musica, ballo, sport…) e con il settore turistico locale, in modo che questi settori siano i veri e fondamentali Attori protagonisti dello sviluppo locale, economico e ciò soprattutto nelle aree marginali, in campagna ed in montagna, in cui coinvolgere i giovani offrendo loro opportunità di inserimento lavorativo.
In ultimo, ma non per ultimo, parta da Torino (dove nel 1934 partirono le prime prove sperimentali televisive) un nuovo modo di educare e informare, per rafforzare la coesione territoriale, la fiducia e il senso di appartenenza al territorio, attraverso un rinnovato ecosistema multimediale pubblico, anche in ambito radiotelevisivo, responsabile e attento a valorizzare il PIU – “Prodotto Interno Umano” dei nostri territori.

 

 

 

FONTI

https://www.ires.piemonte.it/index.php/news/231-2021/1093-clima-d-opinione-2021-2-i-piemontesi-sono-soddisfatti-della-propria-vita
file:///E:/MI/Atlante%20degli%20strumenti%20per%20la%20valorizzazione%20dello%20sviluppo%20locale%20della%20Montagna%20in%20Piemonte%20DEF.pdf



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