MERITOCRAZIA CHIEDE A DRAGHI MISURE CHIARE A VANTAGGIO DELLE DONNE – COMUNICATO 08.03.21

MERITOCRAZIA CHIEDE A DRAGHI MISURE CHIARE A VANTAGGIO DELLE DONNE – COMUNICATO 08.03.21

8 marzo. Giornata internazionale dei diritti della donna.
Pure oggetto di frequenti banalizzazioni, la ricorrenza è occasione di memoria del sacrificio di conquiste sociali, economiche e politiche di secoli, ma anche momento di riflessione sull’attuale piaga sociale dell’iniqua distribuzione delle opportunità.
Oggi la celebrazione del valore femminile deve ancora attendere e lasciare il posto all’impegno per la conquista di una parità di genere che, nonostante gli importanti risultati degli ultimi anni, è obiettivo ancora non traguardato.

Per quanto il tasso di occupazione femminile italiano sia aumentato negli ultimi anni, assestandosi intorno al 48,8%, l’Italia resta uno tra gli Stati peggiori d’Europa sul fronte della partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Il problema è avvertito non soltanto in termini quantitativi, ma anche per tempi di attività, retribuzione, parità di ruoli rispetto al genere maschile, possibilità di carriera e loro concreta attuazione.
Il vulnus riguarda anche ripartizione delle cariche istituzionali e politiche.

È certo che il principale ostacolo alla parità sia nel retaggio di antichi pregiudizi che relegano la donna in una condizione di ancor maggiore fragilità. È diffusa la convinzione che la donna abbia il ruolo primario di occuparsi della cura della casa e dei figli, che il successo nel lavoro sia più importante per l’uomo e che gli uomini siano meno adatti a occuparsi delle faccende domestiche.
La questione culturale ha riflessi significativi anche sull’articolazione normativa. È ancora traccia dell’idea di una donna più attenta al focolare domestico che alla costruzione di una propria identità e indipendenza lavorativa. Un esempio per tutti, quello del congedo di maternità, il più lungo in Europa per la donna e il più breve per l’uomo.

Le conseguenze di queste distorsioni, ormai strutturali e sistemiche, non sono da sottovalutare.
Il sottoutilizzo della forza lavoro femminile comporta la perdita di ingenti risorse in termini di competenza e doti professionali e umane, che, in sinergia con quella maschili, potrebbero risultare determinanti per la crescita e lo sviluppo economico e culturale del Paese.

La storia racconta di uomini di valore. Ma il contributo delle donne segna da sempre lo sviluppo delle Civiltà.
Vite esemplari di donne di scienze e lettere, di arte e di scena, modello di coraggio, resilienza, abnegazione. Operose costruttrici di futuro e nobile fonte di ispirazione dell’opera dell’uomo.
Una presa di coscienza delle potenzialità della forza femminile e della ricchezza nascosta nelle differenze è fondamentale per la necessaria decisa inversione di tendenza.

Da sempre impegnata nella costruzione di percorsi di rivalutazione del Merito e della pari Equità sociale, oltre ingiustificate discriminazioni, Meritocrazia Italia chiede ora misure chiare a vantaggio delle donne. E, fedele al consueto spirito propositivo, sceglie di dedicare il focus del mese di marzo al delicato problema del lavoro femminile e dell’effettività del diritto alla parità di genere.
Grazie all’impegno dei propri gruppi di studio e alla costante interlocuzione dei Coordinamenti regionali con le realtà locali, analizzerà nei diversi settori la condizione delle donne in età da lavoro, cercando di cogliere disagi, incertezze, instabilità, fragilità, e carpire quei punti di forza che possono rappresentare il giusto trampolino per il rilancio dell’occupazione femminile.
Il fenomeno verrà analizzato nelle cause e nelle possibili soluzioni, con attenzione, tra l’altro, per il miglioramento dei percorsi formativi e di rinnovamento culturale, per l’implementazione dei servizi di sostegno e supporto alla maternità, per la rivalutazione quantitative e la maggiore accessibilità economica degli asili nido, per il riadeguamento degli orari scolastici, per la costruzione di una politica del lavoro più inclusiva ed equa.
Tante saranno le occasioni di confronto, grazie all’organizzazione di tavoli di lavoro, ai quali sono già invitati a partecipare istituzioni ed enti rappresentativi, per la raccolta di idee e proposte.

Occorre una sensibilità nuova, per un progetto di riconnessione e condivisione sinergica d’impegno globale e di comunità. In disparte anacronistici stereotipi di ruolo, serve gioco di squadra per affrontare le sfide del presente e del futuro.

«Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società» [Rita Levi Montalcini].



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