MERITOCRAZIA INVOCA IL TAGLIO PREMIALE DEL CUNEO FISCALE A FRONTE DELL’AUMENTO DI ASSUNZIONI O SALARI – COMUNICATO 29.04.22

MERITOCRAZIA INVOCA IL TAGLIO PREMIALE DEL CUNEO FISCALE A FRONTE DELL’AUMENTO DI ASSUNZIONI O SALARI – COMUNICATO 29.04.22

In questo particolare momento storico, caratterizzato dal vertiginoso aumento del costo delle materie prime e dell’energia, da venti di guerra e fiaccato dagli affanni portati dall’emergenza pandemica, un intervento di respiro per imprese e lavoratori, non è più differibile.

Un deciso taglio del cuneo fiscale sarebbe un passo importante per il virtuoso rilancio dell’impresa e dell’occupazione, perché l’insopportabile peso del costo del lavoro si ripercuote fortemente sulla capacità espansiva delle dotazioni organiche aziendali e, con effetti inversi, sulla stessa redistribuzione salariale in favore dei lavoratori.

Il punto di snodo di ogni valutazione prospettica in materia, allora, torna ad essere l’individuazione del corretto bilanciamento tra le esigenze di gettito fiscale dello Stato ed il limite di tenuta del sistema produttivo, non solo in termini di sopportazione dei costi, quanto, piuttosto, in termini di impossibilità di effettivo rilancio produttivo ed occupazionale.

Meritocrazia Italia, dando seguito alle proposte sul tema già avanzate a partire dal Progetto Italia del marzo 2020, insiste per la stipula di un nuovo “Patto sociale nazionale del lavoro e dell’impresa”, al fine di garantire una uniformità di tutele e di diritti, contemperando le esigenze dell’occupazione e della produzione, nell’ottica di rilancio produttivo e di salvaguardia dei posti e delle condizioni di lavoro.

L’obiettivo è quello di consentire un taglio del cuneo fiscale non indifferenziato, ma ancorato a sistemi premiali di rilancio dell’occupazione e dell’aumento salariale in busta paga ad opera delle imprese virtuose. Ciò consentirebbe un abbassamento del costo del lavoro non fine a sé stesso ma in controbilanciamento con la crescita del potere di spesa dei lavoratori ed, a cascata, del mercato stesso, da cui lo Stato trarrebbe comunque maggior gettito indiretto.

In parallelo, fondamentale è l’innalzamento dei livelli di lotta all’evasione ed alle condotte illegittime di dumping fiscale e lavorativo, ripartendo dalla riscrittura delle sanzioni vigenti, con l’inserimento di massimali connessi alla dimensione ed alla media del fatturato datoriale degli ultimi tre anni, con previsione di finestre temporali di voluntary disclosure finalizzata alla regolarizzazione condizionata di situazioni pregresse non ancora oggetto di accertamento ispettivo.

C’è tanto da fare, ma l’unica opzione non percorribile è l’immobilismo tipicamente erosivo del sistema.

Stop war.



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