Meritocrazia Italia: non si ratifichi il MES prima di una revisione delle condizionalità

Meritocrazia Italia: non si ratifichi il MES prima di una revisione delle condizionalità

La ratifica del Meccanismo Europeo di Stabilità sembra ormai vicina. Manca soltanto l’Italia.
Nella speranza di poter definire una linea comune, si tenta uno slittamento della discussione parlamentare sul disegno di legge a settembre.

Le perplessità rispetto all’adozione dello strumento non sono poche e non sono neppure del tutto infondate.
Hanno a che fare anzitutto con il correlato piano di riforme necessario a riportare equilibrio nei conti pubblici e con il potenziale aumento dei tassi di interesse sui titoli emessi.
Il rischio di un esito a conti fatti antieconomico c’è.

Meritocrazia Italia ha già espresso motivate riserve nei confronti dell’utilizzo del MES.
Lo stato di crisi economica, e quindi sociale, è conclamato. Dunque, più che sulla sua opportunità, una riflessione in più andrebbe fatta sulla natura del MES, anche in considerazione dell’opacità delle condizionalità sottese al Trattato di Maastricht che lo ha istituito.
La scelta di oggi potrebbe incidere in maniera irreversibile sulla tenuta del sistema economico. L’esperienza della Grecia resta ancora nella memoria.

È un momento delicatissimo, e non ci si può permettere il lusso di alcun errore nella costruzione del piano di ripresa.
Meritocrazia confida nella prudenza del Governo, chiamato a valutare con attenzione e lungimiranza tutti le possibili conseguenze che seguirebbero alla scelta di accettare prestiti soggetti a condizioni dettate da Paesi economicamente più forti, che tirano le fila di un’Europa spesso dimentica del proprio fondamento di solidarietà.
La proposta è che la ratifica sia subordinata alla preventiva revisione delle condizionalità, mediante un accordo inteso alla modifica delle norme europee che le prevedono (art. 3.7 del Regolamento 472/2013, sulla sorveglianza rafforzata, e artt. 122, comma 2, e 136, comma 3, TFUE), nonché alla preventiva revisione del Patto di Stabilità in favore delle economie più vulnerabili.

Stop war.



<p style="color:#fff; font-weight:normal; line-height:12px; margin-bottom:10px;">Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso consulta la nostra Privacy Policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.</p> Leggi la nostra cookie policy

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi