Meritocrazia Italia: Parco del Cilento si opti solo per la competenza
È di queste ore la notizia del clamoroso avvicendamento di nomine alla Presidenza del Parco del Cilento, uno dei più grandi parchi del nostro Paese.
Si è infatti consumato su tale “terreno boschivo”, un capolavoro naturale da salvaguardare, un vero e proprio scontro politico tra Stato e Regione, a seguito dell’intervenuta nomina del Commissario Straordinario del Parco disposta dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica senza alcun coinvolgimento dell’Ente locale, in nome di una spartizione politica di accreditamento di poltrone ed in spregio ad ogni regola di valida selezione curricolare, condivisione di scelta tra articolazioni pubbliche di riferimento e tutela dell’interesse pubblico e del benessere della collettività.
C’è da chiedersi se il Popolo si stia accorgendo della corsa senza esclusione di colpi per un posto di “prestigio” in politica, per la collocazione utile in lista per la carica di parlamentare o per la guida di un Ente o di un CDA di società pubbliche, Nulla osta, infatti, alla scelta politica di chi Governa, ma i soggetti designati dovrebbero creare ricchezza per il territorio senza impoverire le casse della Amministrazione, mortificando di fatto l’obiettivo finale.
È giunto il momento del vero cambiamento, che non può essere rappresentato da nomi nuovi o simboli nuovi, ma solo ed esclusivamente da idee differenti. Dovremo comprendere, soprattutto chi Governa, che puntare su figure professionali competenti, al di là del colore politico, vuol significare triplicare le ricchezze e le risorse a vantaggio di tutti e non solo di pochi.
Al di là della narrazione giornalistica della vicenda, quel che emerge in maniera evidente è che, nel nostro Paese, la logica della premialità del merito e della decisione finalisticamente orientata alla esclusiva salvaguarda di un bene collettivo continua immancabilmente ad essere scavalcata da ogni schieramento politico, in costante applicazione del fazioso accaparramento dei “posti di comando” o della cieca volontà di mettere in difficoltà l’avversario politico, senza alcuna considerazione dell’interesse dei cittadini e della Nazione, in ultima istanza.
Si è persa l’ennesima occasione per dimostrare che, al di là del consenso elettorale, c’è qualcosa di più e che l’Italia merita di avere persone competenti e di scelta condivisa in posizioni chiave all’interno della gestione degli Enti pubblici, evitando che nel consueto scontro politico a rimetterci siano sempre i cittadini e la collettività.
Meritocrazia Italia da anni porta avanti la propria battaglia per invertire questo non entusiasmante trend di detrimento del valore del merito, dell’impegno, della competenza, del miglior perseguimento dell’interesse collettivo indipendentemente dal colore politico, nella convinzione che sia possibile operare insieme a favore del Paese, superando quelle logiche di mera retroguardia che non giovano al rilancio dell’immagine e dell’efficienza della Pubblica Amministrazione.
Del resto, l’inefficienza della Pubblica Amministrazione contraddice l’essenza stessa della democrazia perché da essa trae alimento e forza una minoranza, mai la maggioranza e, tanto meno, la parte più debole dei cittadini.
Sarebbe possibile cambiare questo modo di fare. Insieme. Ripartendo da un saldo sistema valoriale e dalla consapevolezza che l’Italia è un Paese di eccellenze e che la voce unisona della collettività attiva non può lasciare indifferente nessuno.