
Meritocrazia Italia per un uso consapevole della tecnologia anche contro le esternalità sull’ambiente
Ogni giorno, nel mondo, vengono inviate oltre 330 miliardi di e-mail.
Un gesto che diamo per scontato, rapido, apparentemente innocuo. Ma dietro ogni messaggio inviato c’è un costo ambientale concreto. Una semplice e-mail di testo può generare circa 4 grammi di CO₂, mentre una e-mail con allegati può superare i 50 grammi. La somma di milioni e milioni di questi piccoli gesti digitali contribuisce in modo significativo alle emissioni globali, avvicinando la posta elettronica al peso ambientale di interi settori produttivi.
Eppure il problema non è solo ecologico. In ambito lavorativo, la valanga quotidiana di e-mail ridondanti – spesso costituite da risposte brevi o formali, come “ok” o “ricevuto” – genera sovraccarico cognitivo, frammenta l’attenzione, ostacola la concentrazione. Un eccesso di messaggi può significare un difetto di comunicazione. Molte volte un confronto diretto, una telefonata o una breve riunione risolvono in pochi minuti ciò che altrimenti richiederebbe decine di scambi digitali.
Per affrontare questa realtà occorre iniziare un cambiamento culturale. Serve un’educazione nuova all’uso consapevole degli strumenti digitali. E questo cambiamento deve partire dalla Pubblica Amministrazione e dalle grandi organizzazioni, dove il volume di comunicazione interna è altissimo, e dove ogni piccolo miglioramento genera un impatto moltiplicatore.
Ma guardare al presente non basta. È fondamentale agire per il futuro, trasmettendo questa cultura alle nuove generazioni. Chi oggi si forma nelle scuole, nelle Università o nei primi ambienti di lavoro deve crescere con la consapevolezza che la sostenibilità passa anche dai gesti digitali quotidiani. Educare oggi a un uso misurato, efficiente e umano della comunicazione digitale significa preparare una società più consapevole domani.
In quest’ottica, Meritocrazia Italia propone di:
• avviare percorsi di formazione all’uso consapevole della comunicazione digitale all’interno della Pubblica Amministrazione e nelle grandi imprese;
• introdurre linee guida chiare per ridurre l’uso eccessivo e ridondante delle e-mail, limitando il ricorso ai “reply all”, agli allegati non necessari e alle risposte automatiche prive di reale valore informativo;
• favorire, quando possibile, la comunicazione diretta o attraverso strumenti di collaborazione istantanea che evitino la moltiplicazione di messaggi statici e asincroni;
• promuovere campagne interne per la riduzione dell’“inquinamento digitale” (ad esempio: pulizia delle caselle, archiviazione intelligente, disiscrizione da mailing list inutili);
• incentivare l’adozione di sistemi e provider che utilizzano infrastrutture alimentate da energie rinnovabili;
• monitorare e rendere trasparente l’impronta digitale delle organizzazioni, come indicatore di responsabilità ambientale;
• inserire il tema del benessere digitale nei piani di welfare aziendale, come parte integrante della sostenibilità organizzativa.
Sostenibilità non significa solo risparmiare energia o ridurre l’inquinamento. Significa anche migliorare il modo in cui le persone lavorano, collaborano e si relazionano. Imparare a comunicare meglio, anche attraverso un uso più misurato delle e-mail, è un primo passo verso un modo di vivere e lavorare più attento, più efficace e più rispettoso.
Stop war.