PER UNA CULTURA PIU’ INCLUSIVA

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Oltre il digital divide

Il digital divide è un problema per la fruizione dei contenuti culturali e artistici: basti pensare a come la necessità di utilizzare immagini o filmati in alta definizione, requisito necessario per poter godere dei particolari delle opere, si scontri con la scarsa presenza di banda larga o ultralarga, adatte per sopportare questi requisiti richiesti dai software più recenti.

Il PNRR prevede robusti investimenti in materia e senz’altro, approfittando degli effetti della pandemia e potenzialmente ha in sé opportunità importanti, da saper valorizzare fin da subito.

Un’attenzione particolare merita la disponibilità – tra i software più recenti – di un brevetto italiano che consente di ‘penetrare’ nei luoghi che per qualche motivo non sono accessibili a tutti: può trattarsi di luoghi impervi non accessibili a chi non abbia l’adeguata preparazione o luoghi difficili da raggiungere perché troppo angusti o scoscesi, o persino di ragioni di opportunità legate alla necessità di preservare un adeguato microclima che un numero eccesivo di visitatori potrebbe danneggiare. In ogni caso, è un software estremamente inclusivo, capace di rendere davvero accessibile la cultura a chiunque, in particolare a quanti non possono apprezzare di persona determinati oggetti o ambienti, e abilitare alla navigazione virtuale delle opere o dei luoghi grazie a comandi vocali o gestuali collegati al riconoscimento facciale.

Con la voce. Gli utenti potranno effettuare ricerche sul sito, selezionarne porzioni e bottoni, compilare form o effettuare molte altre operazioni con il semplice utilizzo della propria voce. Una volta selezionata una modalità, questa rimane attiva per tutta la permanenza sulla piattaforma e, per semplificarne l’esplorazione, tutti i comandi possibili vengono resi noti all’utente evidenziando cromaticamente le porzioni gestibili con i comandi vocali.

Con gesture tracking. Sfruttando lo stesso algoritmo che permette la navigazione nei virtual tour Experientia, sarà possibile muoversi all’interno del luogo di interesse con semplici movimenti della testa. Tramite un puntatore personalizzabile, guidato dall’utente, si potranno esplorare i contenuti proposti proprio come se si stesse utilizzando un mouse. Onde rendere l’esperienza realmente completa, ed evitare di dover sfruttare comunque il mouse o la tastiera, basterà fermare il cursore per qualche istante su un bottone per attivare il comando.

Si tratta di una tecnologia del futuro, ma di un futuro davvero prossimo, uno strumento particolarmente efficace per l’inclusione e la crescita della coesione: arte e cultura sono alti momenti di inclusione, ancora di più se di concede alla tecnologia di amplificarne gli effetti e renderli davvero accessibili a tutti.

È bene ricordare che, a livello nazionale, la c.d. legge Stanca (n. 4 del 2004, «Disposizioni per favorire l’accesso degli utenti e, in particolare, alle persone con disabilità agli strumenti informatici»), prevede espressamente che il sito web delle strutture culturali debba essere il più possibile fruibile e inclusivo: in una parola «accessibile».

Questa previsione si applica alle pubbliche amministrazioni, agli enti pubblici economici, alle aziende private concessionarie di servizi pubblici, alle aziende municipalizzate regionali, agli enti di assistenza e di riabilitazione pubblici, alle aziende di trasporto e di telecomunicazione a prevalente partecipazione di capitale pubblico e alle aziende appaltatrici di servizi informatici, agli organismi di diritto pubblico secondo le indicazioni del Parlamento europeo e del Consiglio, nonché a tutti i soggetti che usufruiscono di contributi pubblici o agevolazioni per l’erogazione dei propri servizi tramite sistemi informativi o internet.

L’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) ha il compito di monitorare la conformità dei siti web e di vigilare sulla corretta applicazione della legge. Deve anche indicare i soggetti, pubblici o privati, che, oltre ad avere rispettato i requisiti tecnici indicati dalle linee guida, si sono meritoriamente distinti per l’impegno nel perseguire le finalità indicate dalla legge. Il d.lg. 10 agosto 2018, n. 10 («Riforma dell’attuazione della direttiva (UE) 2016/2102 relativa all’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici»), entrato in vigore il 26 settembre 2018, ha recepito la direttiva europea che prevede l’obbligo di accessibilità per i siti web e le app mobile nonché ulteriori obblighi tra cui la pubblicazione della dichiarazione di accessibilità; contestualmente viene abolito il bollino di accessibilità previsto dal d.P.R. n. 75 del 2005 e dal d.m. 8 luglio 2005 (con i relativi allegati), una volta emanate le linee guida a cura di AGID.

In questo quadro occorre una ragionevole applicazione della c.d. legge Stanca, in aderenza all’evoluzione dei tempi, e prevedere una migliore programmazione per la dotazione finanziaria delle strutture culturali nazionali.

Serve, altresì, l’attivazione di strumenti finanziari di sostegno a beneficio di tutte le strutture culturali italiane, affinché possano dotarsi degli strumenti più innovativi per la fruizione dei beni culturali (anche da remoto), rimouovendo le difficoltà date da una non adeguata infrastruttura e garantendo che tutti i siti culturali possano usufruire di un’adeguata copertura in termini di banda larga o ultralarga.



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