Sciopero Camere penali 19-21 aprile: Meritocrazia insiste su criticità trascurate

Sciopero Camere penali 19-21 aprile: Meritocrazia insiste su criticità trascurate

Le Camere Penali hanno proclamato uno sciopero per i giorni 19, 20 e 21 aprile.
Si lamenta la persistente indifferenza della politica rispetto ad alcune questioni che rischiano di pregiudicare il buon andamento della giustizia. Nonostante le promesse, non è ancora stato avviato il tavolo di confronto volto a individuare e risolvere le criticità dei decreti attuativi della riforma Cartabia.

Diversi sono i punti che meriterebbero una profonda opera di rivisitazione, alla luce delle ultime novità intervenute nel processo penale:
– la norma che subordina l’ammissibilità della impugnazione della sentenza alla rinnovazione della elezione di domicilio e, in caso di imputato assente in primo grado, al conferimento di un nuovo mandato difensivo, disposizione che rischia di recide-re il diritto di difesa (o di appello) nei processi in cui vi sia stata la nomina di un difensore di ufficio;
– l’improcedibilità in grado di appello in luogo della prescrizione del reato, in quanto tale dinamismo potrebbe comportare distorsioni processuali;
– la c.d. udienza pre-dibattimentale nei giudizi con rito monocratico (in questo caso non sarà difficile consegnare la gran par-te delle decisioni alla magistratura non togata, al sol fine di evitare incompatibilità);
– l’ulteriore aggravamento del regime penitenziario dell’art. 41 bis e del regime dell’ostatività.
L’UCPI denuncia l’ingiustificato rallentamento della riforma costituzionale della separazione delle carriere, il congelamento delle riforme dell’ordinamento giudiziario sgradite alle toghe, e l’idea del carcere quale risposta ai più intimi bisogni di una politica molto più legata al consenso dell’opinione pubblica e poco affine alle istanze di rieducazione e reinserimento del reo.

Meritocrazia Italia oggi reputa indispensabile intervenire sulle disfunzioni generate dall’attuale impianto normativo ma rinnova l’attenzione anche su altre criticità esistenti da lungo termine ma del tutto trascurate. In particolare:
– il reato di abuso di ufficio, per il quale sia prevista l’esclusione della punibilità di chi ha agito nell’ambito dei margini di discrezionalità riconosciutigli da norme e regolamenti, e la non punibilità di chi abbia agito a esclusivo vantaggio della p.a., purché dal fatto non sia derivato ad altri un danno ingiusto;
– il processo penale telematico (PPT), che dovrebbe consentire una corrispondenza biunivoca tra parte privata e pubbli-ca, dove l’avvocato non sia solo destinatario di atti ma abbia la possibilità di accedere al fascicolo telematico e depositare atti, istanze, impugnazioni, e possa chiedere – ove non ci siano momenti di contraddittorio che richiedano la presenza fisica per salvaguardare i principi di oralità e concentrazione del rito penale – la partecipazione a distanza;
– le indagini preliminari: l’intervento si propone di creare un sistema che affermi la certezza dei termini di durata delle in-dagini, con la previsione di sanzioni processuali in caso di mancato rispetto da parte del PM, essendo del tutto inadeguata la sola previsione di sanzioni di tipo disciplinare;
– i riti alternativi, che siano potenziati quelli con finalità deflattiva, realizzando un equilibrio tra premialità ed esigenze di eco-nomia processuale

Meritocrazia Italia auspica che si dia sostanza al necessario confronto con i rappresentanti dell’avvocatura e della magistratu-ra, per soluzioni ispirate sempre alla miglior tutela dei soggetti processuali, nel pieno rispetto dei principi che informano l’intero corredo legislativo, in un’ottica di collaborazione e lealtà di intenti.
Stop war.



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