SETTORE SPORTIVO E INTERVENTI DI SISTEMA

SETTORE SPORTIVO E INTERVENTI DI SISTEMA

«Nello sport non potrà mai esistere un momento uguale ad un altro» (Michael Schumacher)

Lo sport ha radici antichissime ed è sempre stato componente essenziale del tessuto delle relazioni sociali.

Numerose attività atletiche furono praticate nel mondo antico, sia in Oriente sia in Occidente. Ma fu in Grecia che lo sport assunse le caratteristiche di fenomeno a larga diffusione, per taluni aspetti simile a quello dei tempi moderni, sia per numero ed delle competizioni, sia per l’accurata opera di regolamentazione, sia infine per l’impetuosa fioritura di un professionismo e di un ‘divismo’ che entrarono profondamente nel costume della civiltà ellenica.

La nascita delle Olimpiadi ha avuto una valenza significativa anche sul piano del progresso culturale e dell’evoluzione delle dinamiche sociali e per il progressivo ripensamento del ruolo della donna in società.

Da lì, lo sport conquistò presto riconoscimenti di natura politica ed economica.

La trasformazione del vivere sociale correva in parallelo all’evoluzione del concetto di sport, da attività per pochi ad attività per tutti, consigliato dal punto di vista pedagogico per lo sviluppo psico-fisico dell’essere umano.

Oggi lo sport è l’unica lingua comune a tutti i popoli e supera distinzioni di carattere economico, politico e culturali.

Non può negarsi un impatto significativo su equità sociale, trasmissione di valori, sanità pubblica, sistemi di inclusione, aggregazione sociale e sistemi di riconoscimento del merito. Da qui, le tante competizioni internazionali, estive e invernali, e locali (Giochi del Commonwealth, Giochi Panamericani, Giochi Panasiatici, Giochi Panafricani, Giochi del Mediterraneo).

Negli ultimi decenni inoltre una crescente attenzione è stata riservata alla promozione e allo sviluppo delle attività sportive per soggetti portatori di disabilità psicofisiche e sensoriali. Se in un primo momento la pratica sportiva è stata intesa soprattutto come evoluzione della fase terapeutico-riabilitativa del disabile, ben presto essa si è venuta affermando anche come attività agonistica, senza per questo perdere di vista l’obiettivo dell’integrazione sociale del singolo atleta. In campo internazionale, la principale manifestazione è rappresentata dalle Paraolimpiadi.

Per questo, Stato ed Enti locali hanno il compito di supportare, valorizzare socialmente ed economicamente lo sport attraverso la promozione di eventi, pratiche sportive e motorie tra la popolazione, contribuendo al conseguimento di importante attività sociali, umani, salutistici, territoriali, economici ed imprenditoriali.

L’attività sportiva, specie quella di base, deve essere supportata dagli Enti Locali, sia sul fronte finanziario che logistico, partecipando alla costruzione di nuovi impianti sportivi, nonché alla gestione e/o all’assistenza a società/associazioni sportive responsabili della gestione degli stessi. L’art. 117 cost. riporta lo Sport a un ambito di competenza legislativa a livello regionale, nel rispetto dei principi generali definiti dello Stato. Le Regioni hanno, quindi, competenza legislativa e di programmazione in materia di promozione dell’attività sportiva e ricreativa, mentre Comuni, Province e Città Metropolitane hanno specifiche responsabilità per progettazione e costruzione d’impianti sportivi, per il sostegno e la diffusione della pratica sportiva supportando l’organizzazione di gare ed eventi sportivi di interesse locale, nazionale e internazionale.

Il settore merita di essere incentivato, anche per contrastare controproducenti comportamenti sedentari e di inattività, specie tra i giovani tra i 10 e i 24 anni, causa di disturbi patologici e di inclusione sociale, anche internazionale, e maggiore difficoltà nell’apprendimento di regole di carattere etico e valoriale. Oltre a favorire la promozione della salute, la valorizzazione del settore sportivo aprirebbe a maggiori fonti di produzione del reddito.

La recente fase emergenziale ha assestato un colpo durissimo al settore. 

La sospensione improvvisa delle attività sportive agonistiche ha causato una evidente perdita economica e, peggio, di interesse. Serve prestare immedito rimedio. Gli ambiti che invocano tutela sono tanti e le prospettive di recupero effettivo non immediate.

A oggi, la situazione è incerta.

Eccessiva burocrazia e stringenti prescrizioni hanno limitato ulteriormente l’utilizzo sia di strutture private che pubbliche, mettendo in luce quanto sia dispersivo da parte delle pubbliche amministrazioni la gestione e manutenzione delle strutture sportive pubbliche nonché l’incapacità degli enti locali di pianificare spazi aggregrativi comuni per lo sviluppo dello sport.

Di più è stata dimostrata una grave diseguaglianza tra gli sport. Tra tutti, anche per la risonanza mediatica a livello nazionale, al calcio è stata dedicata attenzione prioritaria. MA i comparti dimenticati sono tanti.

È l’occasione per più decisivi interventi di sistema, con complessivo ripensamento delle modalità di esercizio delle attività e incentivo agli stimoli.

In particolare, occorre, tra l’altro,
– favorire l’accesso di tutti allo sport;
– ristrutturare gli spazi urbani creando luoghi agreggrativi per la pratica sportiva;
– defiscalizzare gli investimenti sportivi su impianti sportivi pubblici e privati;
– defiscalizzare le quote di iscrizione a palestre e i check up sanitari e le visite mediche sportive agonistiche sia non agonistica;
– regolamentare in maniera chiara, semplice e veloce l’acceso alle strutture sportive gestite da comuni, province e regioni attraverso bandi graduatorie con principi qualitativi e quantitativi certi;
– regolamentare il riconoscimento professionale degli operatori sportivi attraverso formazione curricolare (scuole e università) e professionale;
– istituendo appositi albi e incentivare la formazione continua;
– incentivare la creazione di Codice etico e Carta dei valori nelle associazioni sportive dilettantistiche per articoli o sezioni dedicate all’inclusione anche dei diversamente abili.

Di CIRO ROTA e ROBERTO CASTALDO



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