Sponsorizzazioni private nelle Scuole: lo Stato non dismetta l’impegno nella garanzia di un’istruzione adeguata

Sponsorizzazioni private nelle Scuole: lo Stato non dismetta l’impegno nella garanzia di un’istruzione adeguata

Si ragiona sull’opportunità di aprire le scuole pubbliche ad accordi di sponsorizzazione.
Il Ministero competente ha avviato una consultazione online in relazione al Quaderno 4, recante appunto “Istruzioni per l’affidamento dei contratti di sponsorizzazioni nelle istituzioni scolastiche”.

La facoltà è già prevista sin dal 1997 con la l. n. 449, secondo la quale, al fine di favorire l’innovazione dell’organizzazione amministrativa e di realizzare maggiori economie, nonché una migliore qualità dei servizi, le pubbliche amministrazioni possono stipulare contratti di sponsorizzazione con soggetti privati o associazioni.
Si tratterebbe, in concreto, di un contratto a prestazioni corrispettive mediante il quale l’istituzione scolastica offre a un terzo l’opportunità di pubblicizzare in appositi e determinati spazi o supporti di veicolazione informazioni, nome, logo, marchio a fronte dell’obbligo di versare un determinato corrispettivo. La sponsorizzazione può avere a oggetto l’erogazione di un con- tributo in denaro, oppure la realizzazione, allestimento, arredo e/o manutenzione di spazi e attrezzature per le attività didattiche, con annessa fornitura di materiale specifico di caratura laboratoriale.

L’utilità di fondi esterni a beneficio delle progettualità e della realizzazione delle sinergie di rete è innegabile. Anche per creare partenariati funzionali ai percorsi formativi.
C’è, però, un altro lato della medaglia.
L’assenza di regolamentazione sulle candidature, sulla scelta del partner e sullo svolgimento del rapporto di sponsorizzazione potrebbe facilmente generare meccanismi anticoncorrenziali o addirittura alimentare sacche di illegalità. Senza contare che potrebbe aumentare il divario tra le aree con maggiore produttività e quelle più arretrate. Le preoccupazioni, da molte avvertite, sono quelle per un futuro nel quale si avranno istituti scolastici di altissimo livello, beneficiati da investimenti privati, e altri abbandonati a se stessi.

In ogni caso, la misura, da prendere in considerazione e non demonizzare, non può costituire il paracadute per il cronico disinvestimento statale nelle risorse della scuola.
Nel quadro del paradosso di scuole attrezzate di tablet ma con l’acqua piovana che bagna i quaderni sui banchi, Meritocrazia Italia chiede che si riveda il piano delle destinazioni delle risorse pubbliche, che si torni a investire in edilizia scolastica, infrastrutture e forniture di risorse e materiali. Sia impegno dello Stato garantire un’istruzione pubblica adeguata e in condizione di parità a tutti gli alunni.
Quanto alle possibili sponsorizzazioni, è importante che siano equamente distribuite su tutti i territori in ragione delle effettive necessità ed esigenze dell’utenza, e soprattutto che si provveda a un censimento di tutti coloro che intendono portare avanti tali progetti affinché sia consentita un’adeguata istruttoria sull’affidabilità dei proponenti.

Stop war.



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