Stazioni di Dora e Zappata

Stazioni di Dora e Zappata

Per una giusta gestione dei fondi PNRR

Le stazioni ferroviarie Dora e Zappata, parte del Passante di Torino, sono incomplete dal 2009 e rischiano di non essere mai terminate a causa dei tagli ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Mancano ancora l’impiantistica, i rivestimenti e le strutture di collegamento. Nonostante siano già predisposte e necessitino di poco più di tre anni di lavori per essere operative, questi ritardi rappresentano un significativo spreco di risorse pubbliche e un mancato servizio per circa 1,2-1,9 milioni di passeggeri annui.

Il problema è acuito dall’esigenza di ridurre l’uso di automobili private per motivi ambientali. Gli autobus urbani e interurbani soffrono per mancanza di autisti, stipendi non competitivi, e manutenzione insufficiente, causando spesso disservizi (come incendi ai mezzi). Anche i nuovi modelli di tram, fermi per problemi tecnici, contribuiscono a peggiorare la situazione.
La linea Torino-Ceres, inaugurata di recente, ha già subito numerosi guasti, compreso un problema elettrico all’aeroporto, rendendo il servizio inutilizzabile dopo solo una settimana di operatività. Gli utenti interessati sono moltissimi, tra
– studenti e lavoratori under 26, i più penalizzati con un aumento dei costi di 270 euro all’anno,
– viaggiatori in gruppo, spinti a preferire l’auto dal costo elevato dei biglietti (circa 25 euro per quattro persone);
– viaggiatori singoli, che troverebbero il treno conveniente per evitare traffico e costi di parcheggio;
– over 26, che potrebbero beneficiare della vicinanza al passante, spendendo poco più di 50 euro al mese per raggiungere Porta Susa.
In più, la linea 1 della metropolitana di Torino verrà chiusa in agosto per lavori di ammodernamento, aggravando i problemi di un servizio già carente durante il periodo di maggiore afflusso turistico.

La situazione dei trasporti pubblici è problematica anche nelle altre province piemontesi.
A Biella, i collegamenti con Torino, Milano, Vercelli e Novara sono irregolari. Alessandria e Casale soffrono sulla linea Novara-Mortara. La Torino-Aosta è stata chiusa per lavori di ammodernamento, causando ulteriori disagi.

L’attuale stato del trasporto pubblico richiede urgentemente interventi strutturali, con particolare attenzione agli incentivi per under 26 e gruppi di viaggiatori. Bisogna aumentare gli stipendi dei conducenti e migliorare la manutenzione dei mezzi.
La collaborazione con il Politecnico di Torino ha già prodotto studi e soluzioni, ma manca l’implementazione pratica.
Il futuro del trasporto potrebbe passare attraverso lo sviluppo di tecnologie a idrogeno per autobus e mezzi pesanti, già in fase di studio in centri di ricerca a Torino.

Certo è che il trasporto pubblico in Piemonte necessita di investimenti e interventi urgenti per migliorare la qualità del servizio e ridurre l’uso dell’auto privata, in un’ottica di sostenibilità ambientale e miglioramento della qualità della vita dei cittadini.



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