Toghe sotto esame: contro il pericolo di iperproduttività indotta, MI chiede chiarezza nei parametri attuativi

Toghe sotto esame: contro il pericolo di iperproduttività indotta, MI chiede chiarezza nei parametri attuativi

Passa al Consiglio dei Ministri la proposta di sottoporre a valutazione l’operato dei magistrati.
Le opinioni in merito sono fortemente contrastanti, tra chi invoca il massimo rigore e chi spera si tratti di un’idea destinata a sfumare presto.

In realtà, non si tratta di una vera novità, in quanto la proposta arriva con uno dei decreti delegati che compongono la riforma Cartabia, principalmente orientato a centrare, insieme alle altre risorse, gli obiettivi del PNRR.
In qualche modo la misura è pureanticipata dalla valutazione della performance già prevista per tutti coloro che operano, ai vari livelli, nella p.a. Per i magistrati, il 99% delle valutazioni ha un esito positivo pur in presenza di macroscopiche anomalie. C’è chi ritiene sia il risultato del meccanismo delle correnti, chi invece lamenta l’assenza di un terzo interlocutore esterno nella valutazione. Dato di fatto è che i criteri di valutazione della performance in essere sono evanescenti e scarsamente intellegibili.

La proposta di legge su questo non fa chiarezza.

Ulteriore criticità. La proposta prevede sì la dispensa dal servizio del magistrato che per due anni riceve una valutazione non sufficiente ma, allo stesso tempo, circoscrive l’applicazione della sanzione alle sole ipotesi di grave anomalia nell’operato del singolo magistrato. Cosa integri la gravità e come si definiscano i confini dell’anomalia è ancora concetto scarsamente definito. E infatti le gravi anomalie, che pure devono essere sanzionate, non esauriscono le numerose lacune che si riscontrano quotidianamente nella pratica delle aule di giustizia e nell’esame dei provvedimenti.

Si corre anche il serio rischio di alimentare forme di competizione non sana tra i magistrati sottoposti a valutazione e di privilegiare una visione più quantitativa che qualitativa dell’espletamento della funzione giustizia.

Da sempre sensibile ai problemi che affliggono il sistema Giustizia, Meritocrazia Italia mostra il suo apprezzamento per l’intento perseguito di assicurare un adeguato standard performativo della magistratura, come di ogni servizio pubblico, ma chiede chiarezza e puntualità nella individuazione dei criteri di applicazione e di un organismo di valutazione terzo e imparziale, per evitare di innescare meccanismi di iperproduttività deleteri per una giustizia adeguata ai bisogni di effettività dei diritti.

Stop war.



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