
Ancora ombre sul ponte sullo Stretto di Messina: MI chiede trasparenza e decisioni partecipate
Non si arrestano le polemiche sui termini di realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, un’opera di rilevanza storica e richiede investimenti considerevoli, dato il costo stimato in oltre 13 miliardi di euro.
Meritocrazia Italia ne ha sempre riconosciuto l’importanza per la crescita del PIL nazionale e per lo sviluppo sociale ed economico di Calabria e Sicilia, ma insiste sulla necessità di lavorare anche a una contestuale modernizzazione delle reti viarie e ferroviarie delle due Regioni, nonché al loro collegamento all’alta velocità della penisola.
In linea con quanto da sempre sostenuto, Meritocrazia concorda sulla soluzione progettuale scelta della campata unica sospesa, la più adeguata e l’unica realmente praticabile per un ponte della lunghezza prevista, che avrà una campata record nel mondo di 3.3 km. Tuttavia, si sottolinea con fermezza la necessità di una maggiore trasparenza nel processo decisionale, al quale devono partecipare tutti i soggetti interessati come da prassi consolidata in tutti i Paesi sviluppati e che deve essere basato su indagini adeguate all’importanza, al costo ed alla pericolosità dell’opera stessa.
Tale richiesta è ancor più giustificata dalle condizioni del sito prescelto, caratterizzate da venti intensi con velocità potenziali anche prossime ai 300 km/h e da un rischio sismico elevatissimo. A tal proposito basti ricordare i terremoti con M>7 registrati in Calabria e Sicilia orientale ed in particolare quelli con Mw 7.3 del 1963 che causò la morte di oltre 16.000 persone nella sola Catania e quello di Mw 7.1 di Messina che nel 1908 provocò quasi 100.000 morti.
La scarsa trasparenza nel processo decisionale sta portando a ritardi per i diversi interrogativi, avanzati da Istituzioni pubbliche, esperti del settore e da personalità politiche, sia in merito al dimensionamento delle funi di sostegno dell’impalcato e degli smorzatori previsti, sia per quanto riguarda la corretta scelta del terremoto potenziale massimo e delle conseguenti accelerazioni sismiche, prese come input di progetto, alle quali dovranno sottostare le strutture portanti del ponte.
Meritocrazia Italia ritiene pertanto che, per superare le differenze di opinioni che stanno emergendo e fare in modo che questa opera possa costituire un simbolo di innovazione e rinascita e migliorare l’immagine dell’Italia nel mondo, sia indispensabile poter disporre di dati e delle relative elaborazioni sul vento e sulla situazione geologico-sismologica del sito, derivanti da indagini adeguate all’importanza dell’opera e che sia seguito un approccio progettuale non autoreferenziale, trasparente, condiviso e responsabile.
Stop war.