ANCORA SULLA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA CANAPA IN ITALIA – COMUNICATO 22.01.2020

ANCORA SULLA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA CANAPA IN ITALIA – COMUNICATO 22.01.2020

Roma, 21 gennaio 2020.

Meritocrazia Italia partecipa, anche in parlamento, al tavolo tecnico/politico dedicato al tema, socialmente sensibile, della liceità delle operazioni di coltivazione, trasformazione e commercializzazione del prodotto canapa in Italia.

L’attuale sistema di regolamentazione del settore presenta oggi una “zona d’ombra” normativa ed un rapporto di apparente contraddizione tra il divieto assoluto della coltivazione della canapa e relativa commercializzazione dei prodotti da essa ottenuti (come sancito dal DPR 309/90 c.d. Testo unico sugli stupefacenti) e la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale, indubbiamente foraggiata dalle politiche comunitarie e nazionali ed oggetto di specifica previsione legislativa introdotta nel nostro ordinamento dalla L. 242/2016. Senonchè, la vera questione che si cela dietro tale apparente contrasto normativo potrebbe essere riconducibile alla necessità di uscire dall’equivoco e procedere alla valutazione delle effettive caratteristiche organolettiche e delle specifiche capacità applicative della pianta (e tali da non giustificare ex se la tranciante qualifica di sostanze stupefacenti) in uno ad una seria valutazione dei contrapposti interessi in gioco e del loro valore intrinseco, con un intervento normativo ad hoc che risulti tuttavia assolutamente scevro da pregiudizi, condizionamenti e preconcetti.

Ci si attende, dunque, che il Legislatore compia scelte equilibrate e non contraddittorie così da delineare una diversa regolamentazione del settore, che involga la commercializzazione dei derivati della canapa, nel rispetto dei principi costituzionali e convenzionali, considerando il generale assetto sociale, economico e produttivo involto, confortato dai dati specifici di carattere medico, applicativo e certificatorio.

Meritocrazia Italia è dunque in prima linea in quest’opera di riformulazione organica della materia, al fine di favorire una corretta disamina della problematica, con la finalità di fornire una risposta costruttiva e di sintesi, che sappia ricondurre il dibattito attuativo nei corretti margini di analisi, favorendo l’apporto di ogni forza e rappresentanza del settore. Gli obiettivi a cui il movimento tende sono la salvaguardia dell’impatto sociale, la salute pubblica e la tutela degli investimenti realizzati che tale materia involge convinti che ragionando e controllando l’intera filiera ci sia la tranquillità di operare solo a vantaggio della nazione.



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