DATA LAKE, DATA BREACH E FURTO DI DATI

DATA LAKE, DATA BREACH E FURTO DI DATI

Per un uso consapevole della Rete

Data lake‘, ‘data breach‘ e ‘furto di dati‘ sono espressioni particolarmente ricorrenti. Comprenderne il significato è fondamentale per assumere coscienza delle insidie celate dalla Rete.

Partendo da un dato sconfortante, è noto che da anni l’Italia venga posizionata, fra i 28 Paesi membri dell’UE, al terzultimo posto del Digital Economy and Society Index (report 2020). Ciò non è dovuto tanto alla carenza di dispositivi tecnologici (considerato che in media ogni individuo ne possiede almeno tre), quanto alla scarsa informazione e formazione nell’utilizzo degli stessi.

La ridotta abilità nell’uso del mezzo porta a una navigazione inconsapevole e alla pericolosa esposizione a rischi poco conosciuti.

Per questo, è fondamentale sapere cosa s’intende per Data Lake e per Data Breach.

Un Data Lake è un repository condiviso che permette di acquisire e archiviare grandi quantità di dati non elaborati (strutturati e non strutturati), in formato nativo.
In sostanza, un Data Lake è:
– un luogo per archiviare dati strutturati e non strutturati;
– uno strumento di analisi di Big Data;
– una risorsa per accedere ai dati, condividerli e correlarli per attività di profilazione commerciale e, dunque, di business.

Un Data Breach è, invece, una violazione di sicurezza, che comporta, accidentalmente o in modo illecito, la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l’accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati.
Attacchi di questo tipo sono quotidiani anche in Italia, e coinvolgono singoli e piccole e grandi aziende.
La facilità con la quale sono sferrati dipende anche dall’imprudenza e dalla disattenzione dell’utente medio, che è solito non leggere il contenuto di pagine, informative, moduli. Naviga a vista, clicca e procede basandosi su bottoni colorati e percorsi predefiniti. E per pigrizia mentale commette errori dalle conseguenze piuttosto gravi.
Proprio di recente è stato identificato un Data Lake di 533 milioni di numeri di telefono e dati personali degli utenti di Facebook che sono trapelati online, coinvolgendo anche circa 35 milioni di italiani [https://gat.to/75h4h – https://gat.to/8bphz]. Anche nel settembre 2019 si verificò un caso simile che vide coinvolti circa 419 milioni di utenti di Facebook [https://gat.to/t4xe0].

Tutte le informazioni immesse in Rete, insomma, vengono facilmente tracciate, raccolte e utilizzate per scopi commerciali in modi differenti, ma tutti a elevato impatto sul quotidiano del singolo netizen.
Tali problemi riguardano soprattutto (ma non soltanto) l’uso di social network.
Su Facebook, all’utente è concesso di scegliere se dare/inserire determinate informazioni (numero di telefono, via, città, etc.), ma, per il sistema di messaggistica WhatsApp, l’installazione e l’utilizzo presuppongono la comunicazione del relativo numero di telefono. Istagram potrebbe comportare altri problemi, come il trattamento di informazioni con finalità diverse.

Oggi i fenomeni di furto di dati o similari avvengono principalmente a causa di:
eventi o fattori tecnici: alcuni elementi chiave per evitare una violazione dei dati sono politica delle password, sistemi di sicurezza per la gestione della rete (firewall, VPN), crittografia delle comunicazioni (interne ed esterne), software anti-malware e ransomware;
eventi o fattori umani: al fine di evitare la perdita delle informazioni da parte dei dipendenti, collaboratori o fornitori, è importante controllare l’accesso agli asset informatici da parte del personale della società e dei partner attraverso politiche, procedure appropriate e la firma di accordi di confidenzialità o NdA (Non disclosure Agreements).

I pericoli nascosti nei meandri della Rete sono tanti, ma ogni difesa passa per la conoscenza.
Fondamentale è la promozione di un uso consapevole e responsabile delle risorse digitali, a beneficio dei più giovani, fin da età scolare, e dei meno giovani, che hanno più resistenza all’acquisizione delle moderne abilità. Perché tutti siano in grado di sfruttare le potenzialità del mezzo, senza subirne le dinamiche.
Si riscontra sensibilità sul tema e qualcosa inizia a muoversi. La formazione, tuttavia, richiede programmazione, struttura e visione.



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