FENOMENO NEET

FENOMENO NEET

I NEET, ovvero i giovani che non studiano, non lavorano e non seguono un percorso di formazione, sono spesso persone che vivono in una condizione di disagio sociale.

Secondo gli ultimi dati ISTAT riferiti al 2018 in Italia, i giovani inattivi (NEET) nella fascia di età 15-29 anni sono pari a 2.116.000, il 23% del totale dei giovani presenti sul territorio.

L’Italia continua a posizionarsi al primo posto nella graduatoria europea.

La maggior parte dei NEET italiani, ha conseguito un diploma di scuola secondaria superiore (49%), mentre il 40% ha livelli d’istruzione più bassi. Desta impressione l’11% dei giovani inattivi laureati. Il 41% dei NEET risulta in cerca di prima occupazione, il 19% si definisce indisponibile e, per i tre quarti dei casi, si tratta di donne impegnate in attività domestiche o di maternità.

Non solo, nonostante un miglioramento degli ultimi anni, il Gap tra l’Italia e la UE è ancora molto alto per l’abbandono scolastico.

Insomma l’Italia continua a non essere un Paese per giovani.

Le conseguenze?

Oltre 320.000 ragazzi e ragazze (20-34 anni) hanno lasciato l’Italia tra il 2009 e il 2018, molti senza prospettive di ritorno.
L’Italia inoltre ha il tasso di occupazione giovanile più basso a livello europeo (56,3%) contro una media UE del 76% nella fascia (25-29 anni) e il più basso tasso di giovani che non studiano e non lavorano: 29,7%, media UE 16,6%.
Quest’anno inoltre, la pandemia da COVID19 ha contribuito a peggiorare la situazione.

Da una ricerca dell’UNICEF nasce “Progetto NEET Equity“ il cui slogan è: “Non siamo fuori gioco”.
Questo progetto è selezionato dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale nell’ambito dell’avviso “prevenzione e contrasto al disagio giovanile”. Si sviluppa in 3 comuni italiani (Napoli, Taranto e Carbonia) e si pone l’obiettivo generale di migliorare la capacità del territorio nel costruire politiche attive partecipate a favore della inclusione dei giovani NEET.
Si rivolge a 300 ragazze e ragazzi tra 16 e 22 anni nella delicata fase di transizione dalla scuola secondaria al mondo del lavoro. Il progetto cominciato nel 2018, si è concluso nel 2020. NEET Equity vuole migliorare la capacità dei territori nel costruire politiche attive, partecipate che includano tutti, tra gli obbiettivi del progetto: aumentare il grado di conoscenza, creare spazi di ascolto e partecipazione, promuovere spazi di concertazione territoriale. Momenti di formazione a confronto durante i quali i giovani hanno ricevuto formazione sulla progettazione sociale e sulle tecniche e regole della comunicazione per realizzare progetti di riattivazione e riprogettazione del loro futuro.
Nella convinzione che sia responsabilità condivisa della cosiddetta comunità educante lavorare per ridurre le diseguaglianze e gli ostacoli per il pieno sviluppo delle potenzialità delle ragazze e dei ragazzi, giovani protagonisti di opportunità di crescita e lavorative per uscire fuori dalla condizione di NEET e costruire un futuro migliore per se stessi e la società in cui vivono.

Per quello che riguarda la regione Marche, si segnala un’iniziativa virtuosa che mira ad integrare la categoria dei NEET nel mondo del lavoro. Fino al 21 settembre i giovani tra i 18 e i 28 anni non impegnati in attività di lavoro e di studio (NEET) residenti nella regione possono presentare domanda per uno dei 31 progetti di Servizio Civile Regionale, nell’ambito del progetto Garanzia Giovani. Per il loro impegno nei progetti di servizio civile regionale di 12 mesi i giovani riceveranno un assegno di 439,50 euro mensili e un attestato di fine servizio valutato nei pubblici concorsi banditi dalla Regione con le stesse modalità e lo stesso valore del servizio prestato presso enti pubblici (L.R. 15/2005, art. 11), a dimostrazione di quanto il tema sia attuale e gli interventi in soccorso di questa categoria necessari.



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