GLI INTERVENTI ALLE INFRASTRUTTURE NON POSSONO AMMETTERE NUOVI CROLLI – COMUNICATO 05.05.20

GLI INTERVENTI ALLE INFRASTRUTTURE NON POSSONO AMMETTERE NUOVI CROLLI – COMUNICATO 05.05.20

Il 9 Aprile scorso un altro viadotto è crollato.

Si tratta di un ponte di circa 270 metri posto sulla strada provinciale 70, in località Albiano, sul fiume Magra al confine tra Liguria e Toscana. Una struttura in cemento armato, formata da due piste stradali con due percorsi pedonali e 5 arcate distanti tra loro 51,85 metri, su quattro pile in muratura.L’appalto per la realizzazione del ponte fu vinto nel 1903 e quindi l’opera fu costruita tra il 1906 e il 1908 dall’impresa “Società per la costruzione del Ponte Caprigliola Albiano”. Furono necessari 30.000 quintali di cemento e 220 tonnellate di ferro.La gestione dell’opera, unitamente a tutta l’arteria, era stata affidata ad Anas a novembre del 2018, a seguito dell’emanazione del DPCM 20 febbraio 2018, recante una revisione complessiva della rete stradale di interesse nazionale e della rete stradale di interesse regionale, in particolare quella toscana.

Nel tragico incidente, due i mezzi coinvolti, entrambi precipitati sul letto del fiume rimanendo sulla carreggiata collassata. Un uomo è stato salvato, mentre l’altro è stato soccorso e trasportato all’ospedale di Pisa.Un’altra strada importante che viene interrotta. Un altro disastro infrastrutturale nella lunga serie degli ultimi anni.È ancora vivo il ricordo del 14 agosto 2018, quando 43 persone persero la vita a causa del crollo a Genova del viadotto Morandi.Tanto dolore, tante notizie, pochissima chiarezza, sterili polemiche e nessuna soluzione.

I fatti più recenti non hanno meritato altrettanta risonanza mediatica, ma la circostanza che questa volta non si contino vittime è soltanto fortunata casualità.Meritocrazia Italia prende le distanze da proclami utili a far leva sulla sensibilità comune e strumentali a intercettare facile consenso democratico.

Il Movimento chiede concretezza, con certa distribuzione di incarichi di verifica e messa in sicurezza dell’intera rete autostradale italiana. Servono indicazioni chiare e univoche sui termini d’intervento.Utile potrebbe essere il contributo dei Militari del Genio, anche nel controllo della corrispondenza tra quanto risultante dalla documentazione e il reale stato delle infrastrutture.Alla magistratura la distribuzione delle responsabilità. A tecnici competenti le indagini strutturali. La nostra rete infrastrutturale equivale al nostro sistema nervoso centrale.

Non possiamo permetterne la paralisi.



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