Intelligenza artificiale e pubblica amministrazione

Intelligenza artificiale e pubblica amministrazione

Per un utilizzo eticamente responsabile

La trasformazione digitale in atto, spesso paragonata alla rivoluzione industriale del XIX secolo, ha profondamente ridefinito il panorama lavorativo, con la graduale scomparsa di mansioni ripetitive e meccaniche e la concomitante emergenza di nuove professioni orientate all’innovazione e alla creatività.
Questo cambiamento epocale ha portato nuove sfide e nuove opportunità, richiedendo un aggiornamento costante delle competenze e un approccio multidisciplinare per affrontare problemi sempre più complessi.

In questo contesto di trasformazione radicale, anche la pubblica amministrazione si trova ad affrontare nuovi problemi.
Tra i principali ostacoli alla innovazione vi sono la presenza di normative obsolete, la carenza di competenze tecnologiche, la difficoltà nell’integrazione dei dati e la complessità delle procedure amministrative. Tali criticità mettono in luce la necessità di una rapida e efficace transizione digitale all’interno delle istituzioni pubbliche, con un focus particolare sull’innovazione tecnologica, la digitalizzazione dei processi e la sicurezza informatica.

Approvato di recente, il Piano Triennale per l’informatica, pubblicato dall’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid), si pone come guida strategica in questo percorso di trasformazione digitale e traccia le linee guida per il periodo 2024-2026, con un focus particolare sull’adozione e l’utilizzo responsabile dell’intelligenza artificiale (IA) nell’ambito della Pubblica Amministrazione.

Il Piano Triennale si pone tre obiettivi principali:
1. favorire la condivisione e il riutilizzo dei dati tra le pubbliche amministrazioni e da parte dei cittadini e delle imprese, attraverso l’aumento dei dataset aperti e dinamici resi disponibili attraverso il Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali (RNDT);
2. aumentare la qualità dei dati e dei metadati, garantendo l’accuratezza e la sicurezza delle informazioni disponibili per l’utilizzo pubblico;
3. aumentare la consapevolezza sull’importanza del patrimonio informativo pubblico nella costruzione di una moderna economia dei dati.

In questo contesto, l’intelligenza artificiale si propone come una risorsa cruciale per migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi pubblici. Grazie alla sua capacità di analizzare grandi quantità di dati e automatizzare processi, l’IA può contribuire a ottimizzare le risorse umane soprattutto negli enti locali e a fornire un supporto mirato all’utenza.

Tuttavia, l’adozione dell’IA comporta anche delle sfide da affrontare.

È fondamentale garantirne un uso responsabile, guidato da principi etici condivisi, che pongano al centro il rispetto dei diritti umani, la trasparenza e la responsabilità ed evitando pericoli come la manipolazione cognitiva comportamentale o i sistemi di social scoring.
Inoltre, è cruciale assicurare che l’essere umano rimanga al centro del processo decisionale, con l’IA che agisca come strumento di supporto e non come sostituto dell’intelligenza umana.

A questo scopo, l’Agid si è posta come presidio di vigilanza, indicando la scadenza di dicembre 2024 per fornire linee guida sull’adozione dell’IA nella pubblica amministrazione. Il Piano Triennale prevede anche obiettivi specifici sull’adozione dell’IA, tra cui l’acquisto di servizi e lo sviluppo di progetti nell’ambito pubblico.

Si prevede di bandire gare e appalti per l’acquisto di servizi di IA nel 2025 e di sviluppare progetti di IA negli enti pubblici, con l’obiettivo di aumentare progressivamente il numero di progetti sviluppati nei prossimi anni.

Per affrontare queste sfide in modo efficace, appare indispensabile un approccio olistico, che comprenda non solo l’implementazione di nuove tecnologie, ma anche la promozione di una cultura dell’innovazione e della formazione continua. Investire nella formazione e nell’aggiornamento delle competenze digitali del personale pubblico è essenziale per garantire il successo della transizione digitale e massimizzare i benefici derivanti dall’adozione dell’IA.
Inoltre, il legislatore è chiamato a sviluppare un quadro normativo chiaro e aggiornato che regoli l’utilizzo del digitale nella p.a., garantendo la protezione dei diritti dei cittadini e promuovendo la trasparenza e l’accountability delle istituzioni pubbliche.

In conclusione, l’integrazione dell’intelligenza artificiale nella p.a. è operazione complessa ma fondamentale per affrontare i cambiamenti del mondo contemporaneo in modo efficace ed efficiente.
Tuttavia, per massimizzare i benefici di questa transizione, Meritocrazia Italia chiede con fermezza, in linea con le posizioni già espresse sul tema della IA, che sia adottato un approccio responsabile, etico e orientato al miglioramento del servizio pubblico, garantendo sempre la centralità e l’importanza dell’uomo rispetto alla tecnologia, affinché quest’ultima sia realmente al servizio del bene comune e del progresso sociale.



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