L’ANIMA DEL FUTURO VIVE NELLE ARTI

L’ANIMA DEL FUTURO VIVE NELLE ARTI

Una Scuola diversa

«Respingo l’idea che la scuola debba insegnare direttamente quelle conoscenze specializzate che si dovranno usare poi nella vita. Le esigenze della vita sono troppo molteplici perché appaia possibile un tale insegnamento specializzato nella scuola. La scuola dovrebbe avere come suo fine che i giovani ne escano con personalità armoniose, non ridotti a specialisti. Lo sviluppo dell’attitudine a pensare e a giudicare indipendentemente dovrebbe essere sempre al primo posto.» (Albert Einstein)

Niente più dell’arte – delle arti – può donare ai bambini e ai giovani l’esperienza della bellezza che, nelle sue diverse forme, è capace di plasmare la loro interiorità creando armonia.

Disegno, pittura, modellaggio, scultura, musica, recitazione, lavori manuali, lavori di falegnameria, arte del movimento, sono tutte attività che non si limitano a insegnare ai giovani la sola tecnica artistica. Oggi, tutte queste attività sono state quasi escluse dai programmi scolastici, in seguito alla riforma Gelmini, perché evidentemente non si riconosce l’aspetto formativo di materie non direttamente propedeutiche alla produttività.

Eppure, il nostro Paese è completamente immerso nell’arte.
L’Italia ha dato i natali agli artisti più famosi del mondo, che hanno regalato all’umanità opere universalmente riconosciute e che sono ospitate in mostre in Italia e all’estero con numeri di visitatori impressionanti.
Siamo il ‘Bel Paese’ di Raffaello, Michelangelo, Donatello, Leonardo, Caravaggio, Tiziano, tra i moltissimi.
Del resto, l’arte e il bello fanno parte della nostra identità e lo riconosce la Carta costituzionale, che all’art. 9 sancisce che «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione».

La Scuola sembra avere oggi la missione di formare esclusivamente per il lavoro e ha perso l’ambizione di educare l’essere umano, fargli conoscere la propria libertà individuale e i propri doveri, in modo da consentirgli di contribuire alla crescita della comunità in cui vive.
In questo modo, l’umanità del futuro perde parte del suo nutrimento.

Esprimendosi nell’arte, l’essere umano accresce le proprie esperienze di vita, sperimenta la conoscenza del mondo esteriore e la profondità di quello interiore. Il giovane impara a utilizzare le proprie mani in maniera sensata, ritmica, utile; sviluppa armonicamente il proprio corpo; si immedesima nei personaggi per poterli portare in scena; crea armonia con uno strumento o con il canto in modo che il suono riveli e nutra la sua interiorità.
Le arti sono la coppa in cui l’anima del giovane può dissetarsi di senso e di bellezza, così che poi possa affrontare, da adulto, la vita con maggiore presenza e consapevolezza, non solo del proprio pensiero, ma anche del proprio sentimento. E quando tra queste due facoltà umane c’è armonia, anche le azioni dell’uomo nel mondo avranno una qualità diversa, sicuramente più umana.

I quattro pilastri dell’educazione, indicati da Jacques Delors nel suo rapporto del 1997 per l’Unesco, sono una autorevole indicazione di quanto l’insegnamento dell’arte nelle scuole sarebbe un fondamentale elemento educativo:
imparare a conoscere,
imparare a fare,
imparare a essere,
imparare a vivere insieme.

Nella vita di tutti i giorni, l’arte può aiutare a conoscere le origini dell’uomo, essendo stata la prima forma di comunicazione. Oltre ad ampliare il bagaglio culturale di ognuno, può aiutare a capire meglio altre materie studiate a scuola, non solo quelle umanistiche, tutte strettamente collegate. E poi, soprattutto in Italia, si dovrebbe comprendere che studiare l’arte aiuta non solo a conoscere il passato e il presente, ma anche a scrivere il futuro: gli artisti spesso sono i primi a percepire i cambiamenti in atto nella società e la direzione che la stessa sta prendendo.
Portare l’arte a scuola darebbe ai ragazzi gli strumenti per capire meglio il mondo in cui vivono.

In questo senso, utilissimo sarebbe inserire nelle attività scolastiche anche esperienze di arti diverse, pratiche; organizzare laboratori artistici pomeridiani, nonché laboratori teatrali e musicali; potenziare l’insegnamento della storia dell’arte attraverso più visite guidate; e praticare arte per poter comprendere a fondo l’importanza della storia dell’arte.

Ognuno di noi nasce artista.
I bambini da piccoli trovano nel disegnare una forma di espressione e di comunicazione che si rivela ancestrale e innata. Non bisogna permettere che la perdano crescendo, ma occorre fare in modo che l’arte diventi un processo culturale condiviso, non esclusivo per un’élite ristretta, ma accessibile a tutti, favorendo per questa via inclusione, integrazione, conoscenza, socializzazione.

Perché anche questo insegna l’arte: ad aprirsi al resto dell’umanità, ad altre tipologie espressive, ad altre culture, ad altri modi di guardare il mondo circostante.

 

 

 

 

FONTI
La filosofia – La casa di Elisa
i 4.0. 4 – L’arte aiuta a comprendere la società. Abolirla dalle scuole è un danno irreparabile per i nostri ragazzi



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