
Meritocrazia Italia: Stop ai licenziamenti mascherati dei lavoratori fragili e senior
Si contano sempre maggiori esclusioni dal mondo del lavoro di persone dichiarate inidonee alla mansione per motivi di salute, età o patologie acquisite.
Un caso emblematico riguarda una nota catena alimentare che in questi giorni, modificando i criteri di valutazione dei rischi, ha dichiarato inidonei alla mansione lavorativa e sospeso decine di lavoratori fragili, appartenenti alle categorie protette o semplicemente più anziani, senza alcuna ricollocazione o tutela. I lavoratori sono stati posti in aspettativa senza stipendio, una condizione che di fatto equivale a un licenziamento mascherato, lasciandoli senza prospettive oltre che senza reddito.
Si tratta di una violazione inaccettabile della dignità delle persone e dei diritti acquisiti con anni di lavoro e sacrifici.
E purtroppo non è un caso isolato, ma si inserisce in una tendenza globale che mina ogni forma di protezione sociale, trattando la tutela della diversità come un lusso per pochi anziché un diritto di tutti.
Una logica distorta che antepone il profitto alla persona e normalizza l’idea che chi non è più altamente produttivo possa essere legittimamente escluso, scartato, costretto a lunghe e costose battaglie legali che si risolvono, nella migliore delle ipotesi, in miseri indennizzi per la perdita del lavoro.
Da non sottovalutare neppure il fenomeno delle politiche c.dd. “Woke”: basti richiamare quanto deciso dal colosso Google (sulla scia di Meta e di altre grandi aziende della Silicon Valley) che ha cancellato gli obiettivi di assunzione legati all’uguaglianza, alla diversità e all’inclusione.
Meritocrazia Italia chiede un intervento legislativo urgente, per la migliore garanzia di tutela effettiva ai lavoratori fragili e senior, sia all’atto dell’assunzione che nelle more del rapporto di lavoro, impedendo che i lavoratori fragili possano essere sospesi senza stipendio o licenziati senza alternative concrete di ricollocazione. Nessun lavoratore resti senza mezzi e prospettive.
L’inclusione non può restare solo un principio teorico, impone azioni concrete.
Stop war.