MOBILITÀ E CONTESTO CITTADINO

MOBILITÀ E CONTESTO CITTADINO

Quando l’utilità diventa arte

I paesaggi urbani delle città d’oggi sono in gran parte segnati dalle infrastrutture di trasporto, che diventano elemento caratterizzante.

Attesa l’incidenza sul contesto cittadino, si è pensato a interventi volti definire modelli di integrazione dei sistemi di mobilità, in modo da migliorare il decoro urbano, agevolare l’accesso, dare identità allo spazio pubblico, generare nuove abitudini virtuose.
Il trattamento delle infrastrutture come progetto multidisciplinare con maggiore coinvolgimento di architetti, paesaggisti o artisti, con la migliore interpretazione dell’idea secondo la quale la ‘forma segue la funzione’, ha portato gradualmente al passaggio dalle infrastrutture sovra-ingegnerizzate tipiche della seconda metà del XX secolo alla tendenza contemporanea di rivalutazione infrastrutturale anche sul piano puramente estetico.
Negli ultimi anni, insomma, si assiste a tentativi sempre più frequenti di ridisegnare lo spazio pubblico dei trasporti e di dargli carattere ‘civico’.

Ma fino a che punto e in quali circostanze i sistemi di mobilità possono diventarne l’elemento affermativo, dandole nuovo significato e valore aggiunto?

Qualcuno solleva il dubbio che, per questa via, la collaborazione multidisciplinare durante la progettazione della mobilità possa generare un paesaggio diverso e stabilire nuove connessioni tra infrastruttura e paesaggio superando i normali requisiti funzionali delle infrastrutture, trattate piuttosto come un manufatto monumentale, con valore solo scultoreo e artistico.
Infatti, superando i requisiti funzionali (come dimensione, forma o materializzazione) durante il processo di progettazione, i manufatti infrastrutturali possono acquisire il rilievo estetico dell’opera d’arte e diventare elemento cardine del paesaggio urbano. Questa tecnica spesso copre un’area più ampia, travolgendo altri elementi circostanti come verde, pavimentazione, immobili, ecc.
Peraltro questo approccio porta inevitabilmente all’aumento dei costi di realizzazione.

Eppure, se applicato in modo adeguato, potrebbe essere la base per il miglioramento della comunità.

Sarebbe opportuno concentrare l’attenzione su infrastrutture specifiche che consentono la realizzazione di prodotti culturali e artistici, con sistemi di mobilità che diventano elementi di integrazione, incentivando la realizzazione di progetti paesaggistici che tendono a unificare lo spazio.

In Italia i problemi legati alle infrastrutture sono tanti, eppure con il PNRR si presenta un’occasione da cogliere per affrontare non solo quelli che colpiscono il territorio con l’obiettivo di soddisfare i bisogni delle comunità locali e nel rispetto dell’ambiente, ma diventa anche circostanza favorevole per un nuovo modo di progettare al fine di disegnare un nuovo scenario artistico paesaggistico.
Con l’infrastruttura artistica si ha la possibilità di modellare l’identità della città, favorendo la sua economia e promuovendo il benessere della comunità.

Il miglioramento della qualità dell’edilizia pubblica, combinata con l’apporto dell’intervento artistico e la promozione di quest’ultimo e il sodalizio fra le arti e l’architettura, favorisce concretamente l’arte contemporanea, che si arricchisce di nuove utilità.

Estendendo poi la progettazione a luoghi quali piazze, parchi, nuove aree urbanizzate, o comunque destinate ad uso pubblico di pertinenza dell’edificio nell’ambito dei programmi di riqualificazione/rigenerazione urbana, gli urbanisti, architetti e artisti potrebbero interpretare i nuovi luoghi della modernità, attraverso forme e linguaggi contemporanei che possano dare una riconoscibilità e qualità a questi spazi.

Questi indicatori di progettazione potrebbero essere una grande occasione per ridisegnare l’Italia del futuro.



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