NUOVO D.L. SU SICUREZZA E IMMIGRAZIONE, PROGRAMMAZIONE NECESSARIA – COMUNICATO 08.10.20

NUOVO D.L. SU SICUREZZA E IMMIGRAZIONE, PROGRAMMAZIONE NECESSARIA – COMUNICATO 08.10.20

Il 5 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato le disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, anche a parziale modifica della disciplina previgente sui requisiti per il rilascio del permesso di soggiorno e sui limiti all’ingresso e transito di unità navali.

Tra le tante novità niente più multe milionarie alle Ong, ampliato il sistema di accoglienza con l’introduzione del regime di protezione speciale, daspo per la movida violenta (norma da subito ribattezzata pro Willy) e previsione fino a 7 anni di carcere per chi agevola i detenuti in 41 bis.

Risultano, in particolare, ampliati i casi di cd. protezione speciale per l’assegnazione del permesso di soggiorno che riguardano i perseguitati, con divieto di espulsione e respingimento nel caso in cui il rimpatrio determini, per l’interessato, il rischio di tortura, ma anche il rischio di sottoposizione a trattamenti inumani o degradanti o di violazione del diritto al rispetto della sua vita privata e familiare. Sempre in materia di condizione giuridica dello straniero, il nuovo decreto su immigrazione e sicurezza affronta anche il tema della convertibilità dei permessi di soggiorno rilasciati per altre ragioni in permessi di lavoro, aggiungendovi le ipotesi di protezione speciale, calamità, residenza elettiva, acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide, attività sportiva, lavoro di tipo artistico, motivi religiosi e assistenza ai minori.

Il provvedimento di riforma si preoccupa, poi, di creare un nuovo “sistema di accoglienza e integrazione” per i richiedenti protezione, stabilendo che le attività di prima assistenza continueranno ad essere nei centri governativi ordinari e straordinari, mentre per il seguito si prevederà un doppio livello di prestazioni, distinguendo i richiedenti protezione internazionale da coloro che ne sono già titolari, con servizi aggiuntivi finalizzati all’integrazione.

Sul soccorso in mare dei migranti da parte delle ONG, il provvedimento di divieto di ingresso e transito in acque italiane andrà adottato su proposta del Ministro dell’Interno di concerto con il Ministro della Difesa e con il Ministro delle Infrastrutture previa informazione al Presidente del Consiglio, ma con la previsione di non applicazione della disciplina del divieto alle navi che hanno effettuato le operazioni di soccorso seguendo le convezioni internazionali con comunicazione al centro di coordinamento ed allo Stato di bandiera. In caso di violazioni sono state eliminate le sanzioni amministrative che arrivavano sino a un milione ed al sequestro della nave, ma si applicherà la disciplina del codice della navigazione che prevede la reclusione sino a due anni e una multa da 10.000 a 50.000 euro.

Meritocrazia Italia non può che accogliere favorevolmente il fatto che il Governo italiano sia finalmente intervenuto per ripristinare un sistema di protezione umanitaria e di accoglienza diffuso che rispetti gli obblighi costituzionali e le norme del diritto internazionale, come peraltro da sollecitazioni provenienti anche dal Presidente della Repubblica.

Tuttavia, auspica che questo intervento costituisca un primo passo verso una riforma organica volta a gestire le migrazioni come un fenomeno strutturale e non più emergenziale, attraverso una programmazione strutturata incentrata sull’elaborazione di piani strategici di inclusione e formazione monitorati, con la consapevolezza che il nostro Paese non potrà sopportare a lungo un’accoglienza senza limiti connessi anche alla effettiva capacità e prospettive concrete di integrazione degli individui, pena l’alimentazione di fenomeni di odio sociale, frutto della percezione del distacco dello Stato più che della questione migratoria in sé.

Solidarietà e integrazione devono andare di pari passo!



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